Esteri

Gaza: colloqui per accordo in una fase cruciale

di Ernesto Ferrante -


I negoziati per un accordo che porti a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e alla liberazione degli ostaggi trattenuti nell’enclave palestinese da oltre un anno, sarebbero in una fase “cruciale”. A scriverlo è il quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat, che cita fonti secondo cui “l’accordo sarò concluso una volta definiti gli ultimi dettagli, in particolare quelli relativi ai nomi degli ostaggi in vita e dei detenuti palestinesi”. Stando agli informatori a conoscenza degli ultimi sviluppi, “c’è una possibilità di arrivare presto all’intesa”.

Nell’articolo rilanciato anche dai media israeliani, si legge che nella prima fase sarebbe prevista la liberazione di 30 ostaggi da parte di Hamas, in cambio della scarcerazione da parte di Israele di un numero imprecisato di detenuti palestinesi, decine di quali sono stati condannati all’ergastolo.

Già nella giornata di ieri si è tornato a parlare di una svolta. “Riteniamo che ci stiamo avvicinando a un accordo di cessate il fuoco a Gaza”, “crediamo, e gli israeliani lo hanno detto, che ci stiamo avvicinando, e non c’è dubbio, ci crediamo, ma siamo anche cauti nel nostro ottimismo”. Il portavoce per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, memore delle brutte sorprese dei giorni scorsi, ha mantenuto un atteggiamento cauto durante un’intervista concessa a Fox News.

“Ci siamo già trovati in questa posizione in cui non siamo riusciti a tagliare il traguardo”, ha aggiunto Kirby che non ha risposto alla domanda se il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si stesse recando al Cairo per incontrare le controparti.

Dopo che l’agenzia di stampa Reuters ha riferito del viaggio di Netanyahu per negoziare su tregua e rilascio degli ostaggi, il portavoce ha dichiarato che il capo del governo non si trova attualmente nella capitale egiziana, ma non ha negato un suo spostamento. “Contrariamente alle voci, il primo ministro Netanyahu non è al Cairo e non c’è nulla di nuovo riguardo a Eli Cohen”, ha twittato Omer Dostri, facendo riferimento anche ai resti dell’ex spia Eli Cohen.

Anche Hamas ha affermato che i colloqui sono “seri e positivi”. In precedenza, il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, aveva riferito ai deputati della Knesset che lo Stato ebraico fosse più vicino che mai a un accordo per la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani dei miliziani nell’enclave, confermando le notizie riportate dai media circa un forte ottimismo sulle possibilità di un esito positivo a breve.


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