Economia

Gas: i numeri della stangata, l’urlo di Confindustria

di Giovanni Vasso -


Gas, quanto ci costi: i dati sui rincari fanno paura e Confindustria vuole risposte. Le previsioni sono a tinte fosche: per gli italiani, famiglie e imprese, è in arrivo una stangata. L’ennesima da quando è iniziata la guerra tra Russia e Ucraina. Al punto che Confindustria, atterrita dalle fluttuazioni del gas, alza la voce. Sono i numeri a far tremare le aziende. E, non soltanto loro. Dopo un effimero calo, il prezzo al Ttf di Amsterdam è tornato sopra quota 48 euro al megawattora. Un fatto che rende possibile, se non imminente, l’avveramento dell’incubo: il superamento della soglia (non solo psicologica) dei 50 euro al megawattora. I conti della Cgia, per le imprese, parlano di un salasso in arrivo: rispetto all’anno passato, i costi potrebbero aumentare di circa un quinto, per la precisione del 19,2%. Un rincaro che, tradotto in soldoni (è proprio il caso di dirlo), è stimato in un esborso aggiuntivo, per l’energia, pari a circa 13,7 miliardi di euro in più a fronte di una spesa complessiva stimata in circa 85,2 miliardi comprensiva di 65,3 miliardi per l’energia elettrica e di poco meno di venti (19,9) per il gas. La somma totale è paurosamente alta: per capirci è pari alla metà dell’ammontare dell’intero Pnrr. Solo a causa dei rincari, le imprese pagherebbero poco meno di dieci miliardi in più in bollette della luce (9,8 miliardi per un aumento del 17,6%) e poco meno di quattro miliardi per il gas (3,9 per un aggravio di spesa stimato nel 24,7%). Finita qui? Manco per sogno. Perché la mazzata toccherà, presto, anche alle famiglie. Stando alle simulazioni di Facile.it, infatti, c’è da attendersi un rincaro medio, per le utenze domestiche del gas, stimato in ben 350 euro a famiglia. La somma annuale da spendere, nel 2025, sfiorerebbe i tremila euro, attestandosi a 2.930 euro. Si tratta di una cifra ben superiore (del 14%) rispetto a quella pagata nel 2024, ossia 2.583 euro. Per la precisione, quest’anno si passerà, per la bolletta del gas, dai 1.793 euro del 2024 a ben 2.044 euro del 2025, con un aumento di 251 euro; per quanto riguarda i conti per la luce, invece, l’incremento stimato dagli analisti di Facile.it sarà di 99 euro, con una spesa annuale che passerà da 790 euro a 889 euro. Una stangata. Tale rimane, infatti, anche nelle proiezioni di Assium, l’associazione dei manager delle utilities, secondo cui i rincari medi allo stato attuale si attesteranno all’incirca sui 216 euro annui per utenza. Con le “solite” differenze geografiche. Insomma, si inaugura un anno che, con la chiusura del gasdotto decretata dalle autorità ucraine come ritorsione nei confronti di Mosca, si preannuncia problematico, a dir poco, per l’economia italiana e, più in generale, per l’intera Europa. Una situazione che innesca la miccia alla speculazione internazionale. Che, con le tensioni che si spostano sul Turkstream, con il rimpallo di accuse di sabotaggio tra Mosca e Washington via Kiev, trova terreno fertile per pretendere rincari, ritocchi, aumenti capaci di mettere in ginocchio un Paese, e un Continente, intero. Intanto, il governo tenta di cautelarsi e ha inviato in Arabia Saudita, a Riad, il ministro all’Ambiente e alla Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che si è incontrato con l’omologo Abdulaziz bin Salman al Saud per sottoscrivere un memorandum d’intesa sull’energia, con particolare attenzione verso le rinnovabili e la riduzione delle emissioni di carbonio. “L’Italia – ha sottolineato il ministro Pichetto Fratin – sta consolidando il suo ruolo di hub energetico e ponte tra Europa e Africa, con partenariati reciprocamente vantaggiosi basati sul ruolo strategico delle energie rinnovabili e dell’idrogeno”. Nel frattempo, però, l’industria italiana ha di che tremare. E il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, alza la voce: “Il tema energia è un tema fondamentale da affrontare. Non possiamo più aspettare”. A margine della presentazione del nuovo accordo con Intesa Sanpaolo a sostegno del Paese, il numero uno di viale dell’Astronomia ha tuonato: “Ancora oggi noi soffriamo il costo dell’energia che è quasi il doppio, questa mattina 142 euro al megawattora contro i 70euro della Francia, i 101 della Germania e gli 86 della Spagna, quindi è logico che per noi il tema energia è un tema fondamentale da affrontare. Non possiamo più aspettare”. La soluzione, Orsini, la intravede nel mix energetico ma adesso è giunto il momento di fare i fatti: “Benissimo che si vada verso i micro reattori delle centrali nucleari di nuova generazione però oggi serve comunque da subito fare in modo che l’energia possa costare meno nel nostro Paese. Come? Disaccoppiare il costo dell’energia dal gas – conclude il leader Confindustria -, fare contratti a lungo termine per l’energia”.


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