Garlasco, l’inchiesta contro Andrea Sempio riapre a sospetti e nuove tracce di Dna
Il caso di Garlasco continua a riservare sorprese. All’indomani del caos del maxi incidente probatorio, finito con un nulla di fatto quando la Procura di Pavia ha chiesto al gip di ricusare il perito super parte Emiliano Giardina, emergono nuovi dettagli investigativi dell’inchiesta aperta contro Andrea Sempio, il 37enne indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella villetta di via Pascoli. I carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, che da settembre 2023 hanno portato avanti un’attività ad ampio raggio di raccolta di reperti da consegnare al genetista Carlo Previderé al fine di poter comparare il cromosoma Y trovato sulle unghie della vittima con i profili genetici di soggetti maschili che frequentavano all’epoca la casa, hanno prelevato non solo materiale biologico di Sempio, ma anche quello del fratello di Chiara, Marco Poggi, e di altri due amici della comitiva, nessuno dei quali iscritto nel registro degli indagati. La circostanza emerge da un’informativa contenuta nella memoria depositata mercoledì al gip di Pavia dal pm Valentina De Stefano e dall’aggiunto Stefano Civardi, con cui i magistrati hanno chiesto al giudice di ricusare il professor Giardina come perito terzo del tribunale nella maxi consulenza genetica sui Dna, a causa della sua intervista rilasciata a Le Iene quando Sempio era finito per la prima volta sotto indagine. I due amici del 37enne sono gli stessi che, quel pomeriggio del 13 agosto 2007, l’allora 19enne chiama più volte. L’indagato, già nell’interrogatorio del 2008, aveva spiegato di essere stato lui quel pomeriggio ad avvisare i due amici, quando attirato dalla folla fuori dalla villetta, aveva saputo che la sorella di Marco era morta. Né lui né i due amici, scoperta l’orribile tragedia, avevano però telefonato a Marco per dimostrare vicinanza, né quel giorno né i successivi.
Un fatto che, già nella prima indagine, aveva suscitato qualche perplessità nei carabinieri di Vigevano che, ascoltati i tre, il 4 ottobre 2008 avevano posto proprio quella specifica domanda. Alla quale sia Sempio che i due amici avevano risposto di non aver chiamato Marco perché non sapevano cosa dire in quella circostanza e di averlo rivisto solo al funerale. In quel verbale i ragazzi avevano anche ricostruito gli spostamenti di quella mattina, raccontando di essere rimasti a casa con i genitori, a esclusione di Sempio che, invece, era uscito alle 10 per andare a una libreria a Vigevano, dove aveva parcheggiato l’auto e ritirato alle 10.18 uno scontrino del parcheggio, che poi ha fornito come alibi. Al momento c’è massimo riserbo sui profili investigativi relativi alla cerchia di amici, però nell’informativa viene sottolineato come dal 20 settembre 2023 i militari fossero impegnati a indagare su Sempio e abbiano acquisito “campioni biologici” su “altri soggetti ritenuti utili ad eventuale attività di comparazione in quanti abituali frequentatori di casa Poggi”. Intanto si attende la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano, che deve pronunciarsi sulla richiesta di semilibertà di Alberto Stasi, l’allora fidanzato di Chiara condannato a 16 anni di carcere per il delitto.
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