Attualità

Gare truccate a favore di Ernst&Young in Regione Lombardia: sei indagati

di Angelo Vitale -

Stefania Boschetti, ad E&Y Italia


Gare truccate a favore del colosso mondiale della consulenza Ernst&Young in Regione Lombardia: questo lo scenario di un’inchiesta della Procura europea – pm Giordano Baggio e Sergio Spadaro -che ha condotto ieri a una serie di perquisizioni negli uffici di Milano e di Roma della società di revisione contabile e consulenza direzionale Ernst&Young (l’ad di E&Y Italia è Stefania Boschetti). In azione il nucleo economico-finanziario della Guardia di finanza di Milano i cui militari sono anche arrivati al Pirellone, nella sede della Regione Lombardia, accedendo agli uffici della Direzione Centrale Bilancio e Finanza e acquisendo materiale documentale circa una vicenda che durerebbe da anni.

Turbativa d’asta è il reato ipotizzato che però deve trovare riscontri all’interno di una ipotesi che ha messo nella lente della Procura europea le gare che fruivano dei fondi Ue assegnati alla Regione Lombardia in tutto il decennio scorso e poi girati a E&Y. In particolare, gli investigatori dovranno lavorare sulle anomalie iniziali riscontrate in 12 dei 18 appalti aggiudicati a E&Y per oltre 10 milioni di euro, anche se trapelano indiscrezioni che riferiscono di possibili approfondimenti su importi di più ampio valore.

E&Y, dice la Procura europea, “ha presentato domanda, sia individualmente che in consorzio, per 18 progetti finanziati dal Fondo sociale europeo, l’Fse, e dal Fondo
europeo di sviluppo regionale, il Fesr, tra il 2019 e il 2023. I progetti miravano a fornire servizi di consulenza alla Regione Lombardia sull’uso efficace dei fondi dell’Ue, comprendendo assistenza tecnica, accesso a strumenti e formazione”.

La Procura europea, in proposito, si è accorta del fatto “che lo stesso team di consulenti sia stato ripetutamente proposto in più gare, causando una sovrapposizione degli incarichi. Di conseguenza, il numero di ore lavorative dichiarate (i cosiddetti “man-days”) ha superato ciò che era realisticamente realizzabile in un mese”. Da qui l’inchiesta che procede per individuare “gare truccate” a favore di E&Y.

I pm Giordano Baggio e Sergio ipotizzano a carico dei sei indagati – uno di loro avrebbe anche avuto la disponibilità di un ufficio nel Pirellone – l’alterazione dei requisiti tecnici utili a vincere le gare.


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