Fumate nere in Europa. Gli Usa tolgono a Zelensky anche l’intelligence
L’Europa sembra aver smarrito la strada della diplomazia. La nomina di un inviato speciale dell’Ue per l’Ucraina non sarà sul tavolo dei capi di Stato e di governo dell’Unione nel Consiglio Europeo straordinario di oggi. La questione, ha rivelato una fonte diplomatica europea, “potrebbe essere discussa”, ma “non è all’ordine del giorno”.
Del resto, ha osservato l’alto funzionario, “sono in corso i negoziati tra Russia e Stati Uniti”, ai quali gli europei “non partecipano”. Una volta che “ci sarà” un invito al tavolo, “se ci sarà, allora è logico che l’Ue debba scegliere qualcuno che la rappresenti”.
Dall’Eliseo hanno fatto sapere che “in questa fase” non è prevista una nuova missione a Washington del presidente Emmanuel Macron. Smentita la portavoce del governo, Sophie Primas, secondo cui si stava “valutando” un viaggio di Macron negli Stati Uniti con il premier britannico Keir Starmer e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Basso profilo per Zelensky. “Vogliamo tutti un futuro sicuro per il nostro popolo. Non un cessate il fuoco temporaneo, ma la fine della guerra una volta per tutte”, ha scritto il presidente ucraino su ‘X’, riferendo di un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Olaf Scholz.
“Con i nostri sforzi coordinati e la leadership degli Stati Uniti, questo è del tutto realizzabile”, ha aggiunto l’ex comico, tentando un riavvicinamento all’amministrazione statunitense.
Scholz e Zelensky hanno concordato sull’importanza della guida del presidente Donald Trump per arrivare alla fine delle ostilità. Il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit, ha sottolineato che il cancelliere ha accolto con favore la volontà del leader ucraino di negoziare una soluzione con Mosca.
Nuovo giro di vite degli Stati Uniti. È stata interrotta la condivisione di informazioni di intelligence con Kiev. La decisione segue quella di sospendere la consegna di aiuti militari americani all’Ucraina.
Il direttore della Cia John Ratcliffe, intervistato da Fox News, ha spiegato che “il presidente Trump ha dei dubbi sul reale impegno di Zelensky nel processo di pace e ha detto: fermiamoci un attimo”.
Ratcliffe ha comunque precisato che lo stop “sul piano militare e su quello dell’intelligence” è temporanea e che gli Usa “torneranno a lavorare al fianco dell’Ucraina”. Per il direttore della Central Intelligence Agency, “lavorare fianco a fianco con l’Ucraina” è necessario “perché dobbiamo respingere l’aggressione che c’è lì e creare le condizioni migliori affinché questi negoziati di pace possano andare avanti”.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha giudicato “positiva” l’apertura del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai negoziati con la Russia, ma ha ricordato che in Ucraina è attualmente in vigore una legge che lo vieta.
“Valuto positivamente l’apertura di Zelensky. La domanda, però, è con chi sedersi al tavolo delle trattative. Per ora, il divieto legale al presidente ucraino di tenere colloqui con la parte russa rimane in vigore”, ha rimarcato Peskov. “Nel complesso, l’approccio è positivo, ma le sfumature non sono ancora cambiate”, ha concluso il portavoce.
Nella giornata odierna, si terrà a Varsavia un incontro tra il ministro della Difesa polacco, Wladyslaw Kosińska-Kamysz, e il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov. Lo ha reso noto il ministero della Difesa polacco, specificando che la riunione dei ministri sarà dedicata alla “attuale situazione di sicurezza nel contesto dei recenti eventi nel mondo e della continua cooperazione nel campo della difesa”.
Nel corso del faccia a faccia saranno vagliate anche le opportunità di rafforzamento della cooperazione polacco-ucraina nel settore della difesa. “L’obiettivo dei negoziati è rafforzare il partenariato strategico e garantire la stabilità di fronte alle nuove sfide geopolitiche”, si legge in una nota.
L’industria italiana ha confermato di volersi impegnare nella ricostruzione dell’Ucraina. “È fondamentale proseguire senza esitazioni nel percorso intrapreso tre anni fa, con determinazione e unità insieme ai nostri partner internazionali”, ha affermato Barbara Cimmino, vicepresidente per l’export e l’attrazione degli investimenti di Confindustria, intervenendo all’evento preparatorio sulla dimensione del settore privato in vista della conferenza sulla ripresa dell’Ucraina, che si terrà a Roma il 10 e 11 luglio 2025.
Confindustria “ha già avviato un dialogo con le associazioni imprenditoriali locali per massimizzare le opportunità di collaborazione industriale”.
Torna alle notizie in home