Attualità

Francia, l’alleato di Macron è “la chaleur”

di Angelo Vitale -


Ci vogliono carta e penna, per stare dietro a tutte le componenti della frastagliata geografia politica uscita fuori dalla “rivoluzionaria” notte elettorale francese che ha sbarrato il passo a Marine Le Pen. Non basterebbero nemmeno, nuovamente, tutti i 321 minuti cronometrati dall’ad Rai Roberto Sergio nelle 18 ore della programmazione di RaiNews. Ci ha provato, giorni fa, Adriana Bellini nel tg de la7: “Si comincia di buon mattino con ecologisti e melanchonisti, poi, in ordine sparso, repubblicani, ciottisti e lepenisti per finire, nel pomeriggio, con i socialisti”. Mancano in questo elenco, a voler essere pignoli, gli hollandiani e gli attalisti. E’ una rapida sintesi perché, volendo essere esaustivi, poi ci sono i macronisti, gli artefici di questa fantasmagorica alchimia che ha portato in piazza i gruppi più variopinti di deputati pronti a farsi fotografare e ad entrare nell’Assemblea nazionale, occupare scranni, ricevere incarichi nelle più diverse Commissioni. E tra i lepenisti, prima o poi – visto che da settimane i loro principali leader non si parlano- c’è da scommettere che nasceranno subito marinisti e bardellisti.

Questo, in Francia. Perché in Europa, i lepenisti contemporaneamente hanno prima votato per acclamazione il generale leghista Roberto Vannacci vicepresidente del neonato gruppo dei Patrioti che vuole far implodere il Parlamento europeo e poi, dopo qualche giorno, si sono detti antivannacciani. Così, tanto per innervosire Matteo Salvini e dare la stura al generale che, per provare a mantenere la posizione ottenuta meglio che in un avamposto, ha quasi ipotizzato che FrancePress possa essere un’agenzia di stampa manovrata da qualche potenza oscura, prendendosela – alla fine – anche con Repubblica. Un po’ come nella barzelletta sul cinese che torna a casa e picchia la moglie: lui non ne conosce il motivo, ma lei di sicuro.

Come finirà, l’avventura di Emmanuel Macron? Il presidente, complice il caldo di questa stagione che ottunde politici ed elettori, “la chaleur”, se la sta prendendo comodissima. “Congelato” il giovanissimo Gabriel Attal all’Hôtel Matignon, dopo essersi guardato in santa pace in tv Spagna-Francia che ha definitivamente nominato il suo pupillo Kylian Mbappé “Delusione di Euro 2024”, ha scritto una lettera ai francesi, augurandosi che dalla “macedonia” della notte elettorale esca una “maggioranza plurale”. Il nemico non è il ridicolo, è “la chaleur”.


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