Francesco, suor Nathalie e il Sinodo delle donne
Si è svolta in Vaticano la prima sessione della 16ª Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, in programma nelle due sessioni dell’ottobre 2023 e dell’ottobre 2024, sul tema: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione” svoltosi in Vaticano lo scorso ottobre, per cui vi sono stati due anni di lavori preparatori partendo proprio dalle parrocchie e dalle diocesi. Importante ricordare che il Sinodo fu utilizzato fin dall’antica Grecia in quanto erano degli incontri consistenti di fatto, in un assemblea generale di tipo federale degli Achei, definibile come una sorta di accordo. Etimologicamente “Sinodo” deriva dal greco, e scomponendo tale termini scopriamo che sta a significare “sun….odos” ossia “con…strada”, ovvero intesa come strada da percorrere insieme. Tale istituzione in tempi moderni fu voluta nel 1965 da Paolo VI, nel corso del Concilio Vaticano II.
Al Sinodo hanno partecipato oltre 400 componenti, coinvolgendo ciascuna chiesa particolare nei cinque continenti. Per un totale di circa 363 membri, con diritto di voto. Le donne sono 85, di cui 54 con diritto di voto appunto, e due di loro sono tra i Presidenti delegati; da tale gruppo emerge Suor Nathalie Becquart, di anni 52, che può essere considerata la donna della svolta, in quanto prima suora nominata sottosegretaria al Sinodo dei vescovi. In molti ricorderanno che in passato fu considerata dai vertici del Vaticano di allora troppo progressista e oggi invece, con l’attuale pontefice è protagonista. Nell’omelia della messa di apertura del Sinodo il Santo Padre affermava: “Fare Sinodo significa camminare sulla stessa strada, camminare insieme. Guardiamo a Gesù, che sulla strada dapprima incontra l’uomo ricco, poi ascolta le sue domande e infine lo aiuta a discernere che cosa fare per avere la vita eterna. Incontrare, ascoltare, discernere: tre verbi del Sinodo su cui vorrei soffermarmi”(omelia nella Basilica di San Pietro ottobre 2021).
Ovviamente tale dibattito non può che non essere stato guidato dallo Spirito Santo che ha illuminato i partecipanti e che sicuramente è utile per qualsiasi decisione e/o processo di cambiamento. Si tratta insomma di un Sinodo della Chiesa Universale innovativo e propositivo. Al centro della discussione e dei temi affrontati in aula alcuni sono dirompenti; infatti si va : dal ruolo delle donne, alla difesa dei minori e delle persone vulnerabili, oltre ai temi del celibato ( di cui si è già parlato nel 2014) o sulla questione Lgbt fino a dialogare sul dramma delle guerre nel mondo, per cui in Piazza San Pietro, i partecipanti insieme al Santo Padre hanno recitato il Santo Rosario per la pace. Tornando ora ai temi contenuti nella relazione di sintesi del Sinodo odierno, ci si accorge che nel documento non ci sono le totali aperture a donne prete, benedizione delle coppie omosessuali e fine dell’obbligo del celibato che attendevano in molti e specialmente coloro definibili più progressisti all’interno della Chiesa, infatti anche se vi sono dei vaghi riferimenti gli stessi non sono stati ritenuti soddisfacenti come confermato dal parere espresso da padre James Martin, gesuita noto per il suo sostegno alla causa arcobaleno, che si è detto “deluso ma non sorpreso”. Affermando: “Il documento si limita a sostenere che alcune questioni, come quelle relative all’identità di genere e all’orientamento sessuale, al fine vita, alle situazioni matrimoniali difficili, alle problematiche etiche connesse all’intelligenza artificiale, risultano controverse non solo nella società, ma anche nella Chiesa”. In conclusione possiamo dire che ne ha fatta molta di strada la chiesa di Bergoglio, da quel lunedì 13 marzo 2013, giorno dell’elezione al soglio Pontificio. Il nuovo cammino del Papa (che si evidenzia anche in questo Sinodo) della “chiesa in uscita” protesa per gli ultimi e tra gli ultimi, senza lasciare indietro nessuno con approccio inclusivo, proverà a confrontarsi con slancio ancora una volta nella seconda parte del Sinodo, previsto per ottobre 2024, in modo costruttivo e innovativo.
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