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di Redazione -


Sale: Papa Francesco La cancel culture è un preciso strumento culturale teso alla colonizzazione del mondo, che “non tollera differenze e si concentra sui diritti degli individui, trascurando i doveri nei riguardi degli altri, in particolare dei più deboli e fragili”. “Risulta quindi particolarmente preoccupante il tentativo di strumentalizzare i documenti multilaterali, cambiando il significato dei termini o reinterpretando unilateralmente il contenuto dei trattati sui diritti umani, per portare avanti ideologie che dividono, che calpestano i valori e la fede dei popoli” ha detto il pontefice che ha puntualizzato di vederci: “Una vera colonizzazione ideologica che, secondo programmi studiati a tavolino, tenta di sradicare le tradizioni, la storia e i legami religiosi dei popoli”. E adesso chiedetegli scusa: viva Papa Francesco, abbasso la cancel culture!

Stabile: Michael O’Leary. La low-cost trascina in tribunale il passeggero maleducato che ha causato il dirottamento a Porto di un volo diretto da Dublino a Lanzarote, in Spagna. Ryanair è sempre sugli scudi e tutte, ma proprio tutte, le studia per far soldi. Anche se, una volta tanto, pure loro c’hanno una particina di ragione.

Scende: Giacomo Leopardi. Fermi tutti: peggio dei laziali, i gay, o meglio partiti movimenti e associazioni della militanza Lgbtq-etc-etc s’accollano pure Leopardi. C’è il bacio con Ranieri nella serie tv, ci sono lettere antiche da interpretare e rileggere in chiave moderna. Ma mai, oh, mai che nessuno rilegga – senza fare casino – le sue Operette morali.

*di Simone Donati


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