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Francesca Michelon è la figlia di Stefano D’Orazio: la sentenza dopo l’esame del Dna

di Dave Hill Cirio -


Trova conclusione la vicenda legale riguardante la presunta paternità di Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh, riguardo a Francesca Michelon. Il Tribunale di Roma ha stabilito che Francesca è la figlia biologica di D’Orazio, basandosi sui risultati del test del Dna effettuato su reperti biologici conservati in strutture ospedaliere dove il musicista era stato ricoverato prima della sua morte nel 2020 a causa del Covid.

Grazie alla sentenza, è confermata scientificamente la paternità di Stefano D’Orazio. Nonostante il musicista non abbia mai riconosciuto Francesca in vita, ora lei potrà assumere il cognome del padre biologico. Il testamento pubblico del 2016, che destinava l’intero patrimonio alla vedova Tiziana Giardoni, è stato annullato. L’eredità sarà divisa equamente tra Francesca Michelon e la vedova. E Giardoni è stata condannata a risarcire Francesca con 60mila euro per i danni esistenziali causati dal comportamento del musicista. Inoltre, oltre al patrimonio materiale, Francesca avrà diritto al 50 per cento dei futuri diritti d’autore derivanti dalle opere di D’Orazio.

Una controversia che risale al 2016, quando Francesca Michelon iniziò a sostenere pubblicamente di essere figlia di Stefano D’Orazio, la vicenda fu trattata anche in televisione, ma il musicista si rifiutò più volte di sottoporsi al test del Dna. Nel corso degli anni, procedimenti giudiziari complessi hanno coinvolto anche i genitori di Francesca, Oriana Bolletta e Diego Michelon. Alla fine, il test del Dna effettuato postumo ha risolto la questione. Durante il processo sono state acquisite pure le testimonianze di Lena Biolcati, ex compagna di D’Orazio, e di Red Canzian, membro dei Pooh, che hanno confermato che D’Orazio era stato informato della paternità da Diego Michelon molti anni prima.

Il musicista aveva mantenuto negli anni una posizione di costante rifiuto nel riconoscere Francesca Michelon come figlia, evitando ogni forma di accertamento diretto durante la sua vita. E nemmeno aveva confermato pubblicamente o in qualche modo la paternità, limitandosi a definire i rapporti con Oriana Bolletta, la madre di Francesca, come “due fugaci incontri” negli anni ’80, insufficienti a giustificare la paternità secondo i suoi legali. Da qui il suo costante rifiuto a sottoporsi ai test del Dna, non presentandosi a tre appuntamenti fissati dal Tribunale di Marsala tra il 2014 e il 2016.


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