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Food for Gaza: da Cipro Open Arms apripista del corridoio annunciato da von der Leyen

di Angelo Vitale -


E’ finalmente salpata da Larnaca, dopo un rinvio di un paio di giorni dovuto a ragioni tecniche, la nave di Open Arms diretta a Gaza con un carico di 200 tonnellate di aiuti umanitari. Lo ha reso noto la ong World Central Kitchen, che ha raccolto gli aiuti destinati alla popolazione palestinese. Il viaggio della nave della organizzazione non governativa spagnola viene considerato “progetto pilota” in vista dell’apertura di un corridoio marittimo umanitario annunciato nei giorni scorsi a Cipro dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Ieri l’Italia ha dato impulso alle sue azioni per l’attuazione dell’iniziativa “Food for Gaza”: “Abbiamo deciso di dar vita a un tavolo tecnico-operativo con i rappresentanti di tutte le organizzazioni internazionali che hanno sede a Roma. A rappresentare la Farnesina sarà l’ambasciatore Archi”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa congiunta di presentazione dell’iniziativa, alla quale hanno preso parte anche il direttore della Fao, Qu Dongyu, la direttrice esecutiva del Pam, Cindy H. McCain, e il vice segretario generale della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (Ficross), Xavier Castellanos.

“L’Italia vuole dare il massimo per sostenere la popolazione civile palestinese che non ha nulla a che fare con Hamas. Ci sono troppe vittime civili”, ha premesso Tajani, secondo cui l’obiettivo dell’iniziativa è quello di “coordinare in modo migliore le attività di queste organizzazioni per far arrivare il maggior numero possibili di aiuti alimentari alla popolazione di Gaza”, lavorando anche attraverso il nuovo corridoio marittimo da Cipro. “Abbiamo già dato 20 milioni e siamo pronti a fare di più, vogliamo svolgere il ruolo di facilitatori”, ha chiarito Tajani.


Il viaggio della nave di Open Arms durerà circa due giorni, due giorni e mezzo: a bordo riso, farina e scatolame. La portavoce italiana Veronica Alfonsi precisa che la missione “è un’iniziativa totalmente autonoma dal corridoio marittimo umanitario annunciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen” a Cipro nei giorni scorsi. “Noi – spiega -abbiamo iniziato a lavorare con World Central Kitchen, con cui abbiamo già collaborato in Ucraina, tre settimane fa a Cipro. Si tratta di un’iniziativa partita dalla società civile, abbiamo messo a disposizione la nostra nave per quello che può essere considerato un progetto pilota”, dal quale partire, se funzionerà, per un corridoio marittimo “più strutturato” secondo il progetto di Bruxelles.

Quattro giorni fa, a Cipro, l’annuncio della von der Leyen per un’operazione dai contorni non definiti, cui partecipano la Commissione Europea, Grecia, Italia, Olanda, Cipro, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Usa, per consegnare “quantità aggiuntive di aiuti umanitari via mare” alla popolazione, secondo la dichiarazione congiunta diffusa oggi. La costa della Striscia è sabbiosa, e una nave non vi può approdare, perché rimarrebbe incagliata. Gaza non ha porti, eccettuato il porticciolo di Gaza City. Perciò ventilata dagli Usa la costruzione di un porto temporaneo.


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