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Fisioterapista uccisa per strada a fucilate: l’omicida si costituisce, è il suo ex compagno

di Angelo Vitale -


Omicidio in pieno giorno a Roma: una fisioterapista di 51 anni, Manuela Petrangeli, è stata uccisa per strada, dopo essere stata raggiunta da alcuni colpi d’arma da fuoco esplosi da uno sconosciuto a bordo di un’auto. Inutili i soccorsi, il fatto in zona Casetta Mattei, all’altezza di un’abitazione di via degli Orseolo, nel quartiere Portuense. Subito dopo l’aggressore si è dato alla fuga a bordo di una vettura di piccola cilindrata, ora ricercata dagli investigatori. 

Sul posto, ancora gli operatori sanitari del Servizio 118, che hanno costatato il decesso della fisioterapista raggiunta dagli spari. Mentre i carabinieri indagano sulla dinamica, anche con l’ausilio dei tecnici della Scientifica, sulla dinamica dell’omicidio, avvenuto in una strada assai frequentata e nella quale sono ubicati anche numerosi esercizi commerciali. Gli investigatori sono alla ricerca di testimoni che possano “fotografare” le fasi dell’aggressione e dell’omicidio.

AGGIORNAMENTO

L’omicida, un ex compagno della fisioterapista, si sarebbe costituito presso una stazione dei carabinieri raggiunta dopo una breve fuga da via degli Orseolo. e avrebbe confessato di aver ucciso la donna, pare con un fucile a canne mozze.

Sul posto è in corso il sopralluogo della pm Antonella Pandolfi del pool antiviolenza, coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. 

“Era appena uscita dal lavoro, Manuela aveva appena attaccato col figlio, gli aveva detto ‘amore, adesso mamma viene a prenderti’, con una collega stava andando a riprendere la macchina quando l’ex compagno le si è accostato con la sua smart. L’ha prima colpita a un braccio, lei è corsa via, ha provato a ripararsi dietro a un’auto parcheggiata, ma poi lui ha mirato al petto e non c’è stato più nulla da fare”. È il racconto all’Adnkronos di due colleghe di Manuela Petrangeli, la fisioterapista 51enne uccisa a colpi di fucile dal suo ex in via degli Orseolo, davanti alla clinica Villa Sandra dove la vittima lavorava come fisioterapista. “Una donna davvero per bene, un’amica e una professionista – aggiunge Maria Cristina, collega di Manuela – Mai avremmo immaginato una cosa del genere perché mai ci aveva raccontato di liti o situazioni difficili. Erano separati da circa tre anni, ma nessuna crisi. È solo l’ennesimo, terribile, femminicidio”. “Le avevano fatto da poco il contratto – aggiunge Maria Rita – Stamattina abbiamo preso il caffè insieme, finalmente era tranquilla”.

La donna lavorava presso la casa di cura Villa Sandra. Ad aprire il fuoco è stato l’ex compagno, di 53 anni, che dopo l’omicidio si è costituito presso una caserma dei carabinieri, consegnando il fucile con cui ha ucciso la donna. A quanto si apprende non risulterebbero denunce presentate in passato. La coppia, che si era lasciata da tre anni, aveva un figlio di 9 anni. Sull’omicidio la Procura di Roma ha aperto un fascicolo coordinato dai pm del pool antiviolenza.

“La nostra collega che era con lei ha provato a rianimarla, ma è stato tutto inutile. Aveva le mani insanguinate, Manuela è stata centrata da un colpo al petto”. Lo dice all’Adnkronos Maria Rita, collega di Manuela Petrangeli,


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