Finita la luna di miele, Scanu canta il suo “Presente”
S’intitola “Presente” il brano che segna l’attesissimo ritorno sul mercato discografico di Valerio Scanu. L’artista di origini sarde, che è anche un apprezzato volto televisivo, torna con un nuovo singolo sotto l’etichetta Natyloveyou, apripista del nuovo album che uscirà prossimamente. Il brano di forte impatto emotivo, è dichiaratamente evocativo e autobiografico; racconta a tinte nostalgiche il rapporto figlio-padre in un crescendo: un legame che supera la morte e continua a essere radice luminosa nell’anima di Valerio che quest’anno è convolato a nozze con il suo Luigi. La melodia e il canto pop restano punti cardinali di una delle voci più belle del panorama italiano che continua, al di là delle mode, a credere nel bel canto e incidere brani senza tempo, che indicano una scelta artistica precisa e controcorrente. Nei prossimi giorni uscirà anche il videoclip di “Presente” che sottolinea i legami fra i ricordi e appunto il presente, fatto di certezze. In occasione del suo ritorno discografico, Scanu si racconta a L’Identità.
Valerio, come nasce “Presente”, il nuovo singolo?
Presente nasce in un periodo molto buio della mia vita mia vita, qualche settimana dopo la perdita di mio padre. Per la nascita della canzone sono stati fondamentali anche gli altri due autori Gabriele Oggiano e Andrea Amati, che in questo brano hanno raccolto anche la loro esperienza di vita.
Il singolo anticipa il tuo nuovo album, la cui uscita è prevista in primavera. C’è una parte di te che vorresti emergesse rispetto a quanto il pubblico ha già avuto modo di conoscere?
Ogni volta che si fa un album nuovo si dice essere l’album della maturità. In passato facevo un album ogni anno e dall’ultimo di inediti sono passati quasi sei anni. E in questi sei anni io ho provinato canzoni e scelto quelle che per me erano veramente delle perle… Di me sicuramente emergerà quello che sono, o meglio, una parte di quello che sono sia artisticamente che umanamente: la trasparenza.
Finora quali sono gli obiettivi raggiunti, a livello artistico, di cui vai maggiormente fiero?
In un periodo complicato come questo, credo che esserci ed essere ancora apprezzato sia una cosa di cui andar fieri.
Tra poche settimane ci sarà il Festival di Sanremo: quali ricordi conservi delle tue partecipazioni?
Delle mie partecipazioni a Sanremo ricordo tutto: sia quella del 2010 che quella del 2016… La frenesia di quei momenti, il continuo andare da una parte all’altra per fare Interviste, gli incontri con i fans fuori dal teatro, i pochissimi minuti restanti per lavarsi e prepararsi perché poi bisogna correre a esibirsi. E quest’ultima, nella settimana di Sanremo, forse, è tra le cose più rilassanti (sorride, ndr).
Ti piacerebbe, un giorno, tornare sul palco dell’Ariston?
Io credo che si debba tornare a Sanremo quando c’è qualcosa di molto forte da dire. Il momento giusto si sente. Per cui un giorno arriverà forse il momento giusto ma non credo sia imminente per me.
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