Esteri

File top secret, parla l’esperto Usa Mulroy: “Fuga notizie attacco all’Iran, qual è il movente?”

di Anna Germoni -


Gli Usa stanno indagando sulla fuga di notizie di intelligence su alcuni rapporti top secret che descrivono dettagliatamente i piani di rappresaglia di Israele contro l’Iran. L’autenticità dei documenti, riservati solo alla visione degli Stati Uniti e degli altri membri dell’alleanza “Five Eyes” (Australia, Canada, Nuova Zelanda e Regno Unito) è stata confermata da tre ufficiali americani. I file, che abbiamo pubblicato in esclusiva domenica scorsa, sono apparsi in una chat pubblica venerdì scorso e sono datati 15 e 16 ottobre. Il primo rapporto è intitolato: “Israele: l’aeronautica militare continua i preparativi per l’attacco contro l’Iran e conduce una seconda esercitazione di impiego di grandi forze”.

Descrive nel dettaglio la gestione dei missili balistici e quelli aria-terra. Il secondo: “Israele: le forze di difesa continuano i preparativi per le munizioni chiave e l’attività segreta degli UAV quasi certamente per attaccare l’Iran”, riporta minuziosamente i movimenti dei droni israeliani. Svelate anche le basi segrete dove sono avvenute queste operazioni tattico militari. Un buco tra le maglie dell’intelligence Usa, senza precedenti. Gli Stati Uniti stanno indagando per verificare chi possa aver avuto accesso al documento classificato del Pentagono. In campo l’Fbi e altri settori militari specifici per scovare “la talpa” o “le talpe”. La preoccupazione e la priorità più grande per Washington è sapere quanti documenti sensibili siano sfuggiti “di mano” vista la possibilità che possano essercene altri in giro. Uno dei documenti suggerisce anche che Israele possegga armi nucleari, cosa che il Paese ha sempre rifiutato di confermare, ma precisa di non rilevare alcuna indicazione su un loro potenziale uso contro l’Iran. Anche per questo la Casa Bianca più volte ha chiesto con fermezza rassicurazioni a Netanyahu di non colpire siti nucleari e petroliferi? Abbiamo raggiunto telefonicamente Michael Patrick Mulroy, ex vicesegretario aggiunto alla Difesa Usa per il Medio Oriente, ufficiale della Cia in congedo ed ex Marine, per fare il punto della situazione.

Nei due file Usa top secret vengono citate due armi specifiche usate da Israele: i missili Rocks, almeno 40, e 16 Golden Horizon. Quest’ultimi sono un modello sconosciuto. Mai pubblicato in precedenza. Questa fuga di notizie non è paragonabile a quella dei documenti del Pentagono del 2022-2023 visto che Israele ha un Opsec (sicurezza operativa) molto stringente e indecifrabile. Cosa è accaduto?
Se questi documenti dovessero risultare autentici, sarebbe una grave violazione della sicurezza nel mantenimento della security operativa di un alleato chiave. È necessario condurre un’indagine e se qualcuno ha fatto trapelare queste informazioni dovrà essere perseguito nella misura massima consentita dalla legge. Questa fuga di documenti militari classificati potrebbe compromettere le operazioni e danneggiare la fiducia tra due partner chiave.

Capisco che non può rispondere oltre.
Ha compreso perfettamente.

Questa gravissima vicenda può minare in un momento così delicato – sia per le elezioni presidenziali Usa alle porte, sia per l’escalation in Medio Oriente -, la credibilità dell’intelligence Usa e la sua immagine a livello internazionale?
Vede, questo è possibile, ma la questione delle fughe di notizie dall’apparato di sicurezza nazionale degli Stati Uniti va oltre l’amministrazione. Noi, gli Stati Uniti, dobbiamo fare meglio.

Potrebbe essere un tentativo di ostacolare i piani di Netanyahu, e avvisare Teheran che comunque è in allerta da tempo?
Questo dovrebbe far parte dell’indagine. Non è indispensabile per il procedimento penale. Ma è importante sapere il movente. Garantire informazioni militari riservate non significa essere d’accordo con un particolare politico, ma garantire la fiducia tra i paesi.

Cosa pensa dei continui attacchi deliberati da parte dell’Idf alle basi Onu/Unifil in Libano?
Le forze di pace delle Nazioni Unite devono essere protette dal diritto internazionale. Ma devono anche avere uno scopo. Non mantengono la pace, tutt’altro. Dal punto di vista israeliano, stanno solo schermando Hezbollah. Non so se sia vero, ma ancora una volta è la finalità che conta.

Ci siete anche voi in Unifil con una grandissima percentuale di caschi blu… Ma parliamo del conflitto che si sta allargando: Gaza, Cisgiordania, Libano, Repubblica islamica dell’Iran, Siria, Yemen e Onu. Quando si fermerà Netanyahu?
Ci sono molti aspetti del processo decisionale del primo ministro Netanyahu che includono il mantenimento del potere politico giocando all’estrema destra, e ovviamente anche questioni legali. Ma dal suo punto di vista immagino che direbbe: quando si fermerà l’Iran? Ci sono loro dietro tutte queste forze, per procura.

Embargo armi verso Israele. Spagna, Francia, UK e Belgio sono favorevoli. Cosa ne pensa?
È molto improbabile che un embargo arrivi da parte degli Stati Uniti, ma le recenti lettere del segretario di Stato Blinken e del segretario della Difesa Austin dovrebbero attirare l’attenzione di Israele. Secondo il diritto internazionale, gli aiuti umanitari non possono essere utilizzati come arma di guerra. Se così fosse, l’assistenza statunitense in materia di sicurezza potrebbe essere sospesa.


Torna alle notizie in home