Attualità

Filatelia: ci sia un francobollo (anche) per Andreotti e Forlani

di Carlo Giovanardi -


Qualche volta dico scherzando che nella vita i miei interessi e passione principale sono state la Filatelia e la Storia Postale, mentre come hobby ho avuto la Politica, il Parlamento ed il Governo.

Comunque sia, per la prima ragione o per la seconda, sono stato chiamato a far parte della Consulta Nazionale per l’ emissione delle carte valori postali e della filatelia, che ha sede presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Della Consulta, che deve avanzare proposte al Ministro, libero di accettarle o no, fanno parte alti funzionari del Ministero e del Poligrafico assieme ad esperti della materia, tra cui  attualmente Bruno Vespa, Gianni Letta e Maria Latella.

Nell’ ultima seduta della Consulta nel 2024, dedicata alle emissioni per il 2025, ho fatto notare l’elenco dei Presidenti della Repubblica, Ministri e Parlamentari che sono stati ricordati una o più volte in  francobolli a loro dedicati che, è bene ricordarlo, sono una ” manifestazione di sovranità nazionale il cui scopo è quello di rappresentare una affrancatura per l’ accesso al Servizio Postale Universale”.

Ho fatto presente che nel lungo elenco dei celebrati mancano Arnaldo Forlani, di cui quest’ anno ricorre il centenario della nascita, già Presidente del Consiglio e tra l’ altro Ministro della Difesa e degli Esteri, e Giulio  Andreotti, grande esperto e appassionato di filatelia, il cui curriculum politico, parlamentare e governativo è troppo lungo per essere contenuto in un solo articolo.

Mi era sembrato che la sottosegretaria Fausta Bergamotto, che presiedeva la seduta, e Federico Eichberg, Capo di Gabinetto, avessero accolto favorevolmente la proposta, da sottoporre naturalmente al Ministro Adolfo Urso per la decisione finale.

Constato adesso che nella seduta del Consiglio dei Ministri del 23 gennaio e’ stato approvato l’elenco delle emissioni filateliche per il 2025, ma nella lista non compaiono né  Arnaldo Forlani né Giulio Andreotti.

Sono sicuro che al caso non si possa applicare la famosa frase di Giulio Andreotti ” a pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina “, ma si tratti soltanto di una semplice dimenticanza facilmente sanabile dal Ministro senza doverne parlare di nuovo in Consulta.


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