Spendere di più per passare le ferie a mangiar panini. Coldiretti fa i conti in tasca agli italiani. Finite le ferie, arriva il momento dei bilanci. E una ricerca degli agricoltori insieme a Ixé ha rivelato che quest’anno le vacanze sono costate alle famiglie italiane qualcosa come 28 miliardi di euro. Una cifra superiore del 12 per cento rispetto a quella spesa soltanto un anno fa. Pesano, e molto, i rincari nel settore turistico che hanno contrassegnato una stagione difficile almeno per gli italiani. L’aumento dei prezzi, praticamente ovunque, ha convinto molti ad accorciare i propri viaggi, a cercare soluzioni alternative. Una di queste, valida per più del 10 per cento dei 38 milioni di italiani in vacanza, è stata il classico panino. La “colazione” ha rappresentato la soluzione alimentare per l’11 per cento dei vacanzieri. Se è vero che la somma fa il totale, come diceva Totò, si tratta di un numero nettamente superiore a quello stimato un anno fa. Insomma, anche in vacanza (o forse soprattutto in vacanza a causa dei prezzi pazzi di quest’estate) è stato necessario stringere un po’ la cinghia per non rinunciare del tutto a una sosta.
Sosta che ha avuto una lunghezza variabile. A seconda del tempo libero a disposizione, delle ferie e dei budget. Non sorprende, perciò, notare nei numeri pubblicati dalla ricerca Coldiretti-Ixé che meno di un italiano su tre è riuscito a regalarsi una settimana intera di ferie. Solo il 28% è riuscito a passare sette giorni fuori, viceversa sale al 18% la quota di chi s’è dovuto accontentare, quest’estate, di un weekend da tre giorni. Una famiglia su quattro ha goduto di due settimane di ferie (25%) mentre il 7% s’è regalata un mese di ferie. In mezzo a loro, chi ha passato in vacanza tre settimane: il 14%. Infine c’è il segmento da sogno e da sballo di chi ha passato più di un mese in vacanza. Uno striminzito, ma evidentemente danaroso (o sfaccendato) tre per cento di italiano.
In testa alle preferenze degli italiani per le ferie resta il mare. Ma la novità di quest’anno è il rafforzamento del trend glocal: ossia sempre più famiglie hanno deciso di passare le vacanze nella loro regione di residenza. È stato così per il 32% degli italiani. Il 29% invece ha preferito puntare su un viaggio all’estero, nella stragrande maggioranza dei casi dentro i confini europei. Alberghi e bed & breakfast sono stati presi d’assalto ma resta considerevole la quota di chi ha bypassato i canali dell’ospitalità tradizionale riuscendo ad approfittare della benevolenza di parenti o amici (19%, quasi un italiano su cinque). Il 13% delle famiglie, invece, ha sfruttato la seconda casa.
Che sia stata un’estate cara lo certificherebbero anche le cifre del Codacons. Per i consumatori, ad agosto, s’è assistita a una vera e propria impennata dei prezzi dei pacchetti vacanza (saliti fino al 37,4%), dei servizi ricreativi (dalle piscine alle discoteche per aumenti stimati nell’ordine del 13,3%), dei campeggi e villaggi vacanza (prezzi su del 12,9%). Stangata sui biglietti dei traghetti che per il Codacons hanno subito un aumento del 33,8% mentre per ciò che riguarda i voli aerei “fanno registrare un andamento anomalo e del tutto altalenante: i voli nazionali salgono su base mensile del 14% ma scendono su base annua del 5,2%; i voli internazionali rincarano rispetto a luglio del 16,8% ma su agosto 2023 diminuiscono del 9,6%”. I consumatori non temono di ribadire che “i dati evidenziano come gli aumenti più pesanti riguardino proprio il settore turistico, dove le tariffe fanno registrare in molti casi rincari a due cifre”. E il presidente Codacons Carlo Rienzi tuona: “Gli incrementi dei listini non hanno alcuna giustificazione e che hanno determinato una vera e propria stangata sulle vacanze degli italiani”.
Tuttavia gli italiani non sembrano aver perso la voglia di spendere. E stando a uno studio pubblicato dall’osservatorio Findomestic, cittadini e famiglie hanno fame di acquisti. Le intenzioni degli italiani relative all’acquisto di beni stanno risalendo nella misura del 5,1%. Però in cima ai desideri degli italiani ci sono soprattutto beni e soluzioni per l’efficientamento energetico, insomma vogliono spendere oggi, è vero, ma per risparmiare domani. Non dite, inoltre, alle grandi case automobilistiche europee (e non) che gli italiani sognano di acquistare moto e monopattini ma che solo l’1,7% degli italiani sta pensando alla possibilità di cambiarsi l’auto con una nuova. Inoltre c’è un dato che rileva lo stesso osservatorio Findomestic: al rientro dalle ferie, sale il numero delle famiglie che non riesce più a risparmiare passando dal 50% al 53% e crescono, per più del 60% del campione di intervistati, paure e timori relativi all’inflazione. Inoltre, poco meno di quattro famiglie italiane su dieci ritengono di trovarsi in una situazione economia problematica (39%).