Fedez e Rosa Chemical, il sottile confine fra i diritti e la volgarità dei gesti
Che non si debbano intasare le Procure è cosa buona e giusta, ma che occorra porre un freno morale alla deriva di costumi nel nostro Paese è altrettanto sacrosanto e doveroso.
E così l’inchiesta sul fuori programma mostrato a Sanremo da Rosa Chemical e Fedez, viene archiviata in men che non si dica dai giudici di Imperia .
I magistrati hanno ritenuto che il bacio appassionato, ossia lingua di Rosa Chemical nelle fauci di Fedez e quel che è peggio, il mimo di una sodomia, non costituiscono atto osceno in luogo pubblico.
Con anche una particolare e specifica motivazione: “ l’orario in cui sono andati in onda non era quello della fascia protetta”.
Quindi la Procura di Imperia ha stabilito che i due bizzarri rapper non hanno compiuto atti idonei ad offendere il senso comune del pudore in ambito sessuale, poiché la finalità era di puro spettacolo.
Se è vero che le sentenze dei giudici non si toccano, è vero anche che alcune sentenze toccano la nostra sensibilità a tal punto che qualche commento è d’obbligo, consapevoli del fatto che l’epiteto migliore che riceveremo sarà “quanto siete bacchettoni…”
L’ottimo collegio difensivo di Fedez rappresentato da ben tre avvocati, a dimostrazione che qualche timore nell’entourage di Federico Lucia in arte Fedez c’era, ha parlato di comune senso del pudore ormai evolutosi nei tempi e dunque la performance era da inquadrare nella libertà di espressione artistica e non come rappresentazione oscena.
Sarà…
Ma ai comuni mortali, ancora dotati di raziocinio e senso morale l’esibizione proprio non è piaciuta.
Trattasi di porcheria bella e buona.
Che significato aveva , non tanto il bacio che potremmo dire rappresenta comunque sempre un gesto d’affetto simbolico, quanto la simulazione dell’atto sessuale con annessa estasi di Fedez che accoglieva Rosa Chemical sulle sue pudenda.?
Voleva forse rappresentare la battaglia sui diritti civili, le difficoltà dei soggetti transgender o magari voleva mostrare i tormenti del gender fluid?
E no, cari signori, andiamo cauti con temi così delicati; queste performance non servono a sdoganare la condizione di chi appartiene al mondo lgbt, bensì aiuta chi si trova in tale situazione a sentirsi ancor più chiuso emotivamente, porta il pubblico a giudizi affrettati perché ciò che resta è la volgarità dei gesti e la volontà dei protagonisti di ricercare solo l’approvazione social che significa denaro.
Più like uguale più soldi.
Da persona normale, io sì discriminata, mi sono sentita offesa prima dal disgusto provocatomi da quei gesti e di conseguenza anche, ribadisco, discriminata da una decisione dei magistrati che non tiene conto della sensibilità del telespettatore che alle nove del mattino come a mezzanotte, ha il diritto di sintonizzarsi su Rai 1 e non essere assalito da conati di vomito, indipendentemente se lo spettatore sia adulto o infante.
La conclusione così frettolosa e superficiale della vicenda consente ai due “super artisti“ di continuare nelle esibizioni di nefandezze, con una geniale strategia che si basa sulla legge dello squallore e riconduce tutto ad un grande circo di mostri, nani e ballerine dove l’unico dato certo è la morte della normalità .
E menomale che abbiamo sempre ritenuto Rai 1 come la rete delle famiglie…
Sì, proprio così, le famiglie trasgressive però, quelle dove non ci si scandalizza più di nulla e dove tutto è lecito.
Salvo se un “vecchietto” 84 enne, come Memo Remigi, fa scivolare la mano sul sedere di una collega viene silurato a vita nonostante le scuse.
Chissà, lì, cosa avrebbe detto la Procura se interpellata; forse una mano che cade sulle natiche di una cantante alle due del pomeriggio è più grave di uno pseudo amplesso nel sacro tempio di Sanremo.
Torna alle notizie in home