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Federico Aldrovandi, 19 anni fa il controllo della morte

di Redazione -


Federico Aldrovandi, 18enne di Ferrara, morì il 25 settembre 2005 durante un controllo di polizia. La notte precedente, Federico era stato a un concerto con amici a Bologna, assumendo modeste quantità di droga e alcol. Tornato a Ferrara, venne fermato da una pattuglia in via Ippodromo, dove si verificò una colluttazione con quattro agenti: Monica Segatto, Paolo Forlani, Enzo Pontani e Luca Pollastri. Gli agenti riferirono di aver reagito a un’aggressione, ma alla fine dello scontro due manganelli risultarono spezzati e Federico fu trovato prono, ammanettato e senza vita.

Il rapporto iniziale parlava di un malore, ma l’autopsia rivelò 54 tra lesioni ed ecchimosi sul corpo di Federico. Le perizie legali evidenziarono versioni contrastanti: una attribuiva la morte a stress fisico e agitazione, mentre un’altra parlava di asfissia causata dalla pressione toracica esercitata dagli agenti.

Nel 2006, i quattro poliziotti furono accusati di omicidio colposo e, dopo un lungo processo, condannati a 3 anni e mezzo di carcere per “eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi”. Tuttavia, grazie all’indulto, scontarono solo 6 mesi di pena. Nonostante le polemiche, tre degli agenti furono reintegrati in servizio nel 2014 in ruoli amministrativi, suscitando la rabbia della famiglia Aldrovandi.

Il caso divenne simbolo di denuncia contro gli abusi delle forze dell’ordine, anche grazie all’attivismo della madre di Federico Aldrovandi, Patrizia Moretti, che aprì un blog per mantenere viva l’attenzione mediatica. Ogni anno Ferrara organizza commemorazioni per ricordare Federico e la sua tragica vicenda.


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