Esteri

Faure ci prova: “Pronto a governare”, la proposta dei socialisti

di Cristiana Flaminio -


“Sono pronto”, Olivier Faure, segretario del Partito socialista francese, si dice disposto ad accettare l’incarico di primo ministro. E lo fa giocando una carta importante: “Pronto a farlo in dialogo coi partner”, in particolare con il Nouveau Front populaire di Jean Luc Mélenchon. Quest’ultimo rischia di trovarsi con in mano un pugno di mosche. A distanza di pochissimi giorni dall’aver vinto il secondo turno delle elezioni francesi. Nessuno, infatti, vuole che Mélenchon nemmeno ci pensi a diventare premier. Eppure il Nfp si ritrova con il gruppo parlamentare più numeroso di tutti. Ma che non basta, all’estrema sinistra francese, nemmeno per avvicinarsi alla soglia fatidica dei 289 deputati utili, in Assemblea nazionale, a esprimere una solida maggioranza di governo.

Perciò scendono in campo i socialisti che sognano un ritorno al governo che manca dai tempi di François Hollande. “Non può esserci pretesa di egemonia, volontà di imporsi sugli altri, senza alcun dialogo che funzionerà solo a una condizione: che sappia operare per consenso”, ha detto Faure impartendo una lezione di politica parlamentare alla gauche francese. C’è un solo “ostacolo”. Se si può chiamare tale. Ossia Emmanuel Macron. Che prende tempo. Speranzoso, com’è, di logorare nell’attesa le chance residue dell’estrema sinistra a proporsi come forza di governo. Faure ne è consapevole e si pone generosamente (tra molte virgolette) come mediatore. “Non abbiamo fretta, il capo dello Stato è a Washington, è deciso a non andare più veloce della luce – ha detto Faure, aggiungendo – che sarebbe salutare non lasciare che si crei il vuoto”. Lo chiedono i mercati, e lo fanno per scongiurare anche solo l’idea che al governo arrivino gli esponenti della sinistra dopo aver compiuto tanti, troppi sforzi, per tenerne fuori il Rn. Sul tavolo ci sono parecchie questioni. Una su tutte il futuro della riforma presidenziale sulle pensioni. Che nessun francese vorrebbe confermare così come, invece, i mercati preferirebbero che si facesse. “E’ questione di giorni”, afferma Olivier Faure pregustando il ritrovato ruolo di centralità dei socialisti.


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