Fabbrica dei bambini, la lettera aperta di Nunzio Bevilacqua: “Chiedo alle Istituzioni di non lasciarmi inerme”
Con lo strazio nel cuore e ad estremo gesto compio oggi questo appello, come cittadino e residente, alle Autorità dell’Italia, Paese che amo profondamente da quando, molto prima di esercitare la professione di cui vado fiero, quella d’avvocato, ho compreso il valore della democrazia, del rispetto dei valori civili e soprattutto della Giustizia come presidio contro i soprusi e le prevaricazioni.
Ho sempre vissuto nel mio Paese e adempiuto a tutti i doveri civici che “formano” un cittadino con l’onore e l’onere di essere considerato italiano al di là della “convenienza” che può derivare da una cittadinanza di un Paese fondatore Ue o di un “ambito” passaporto che mai dovrebbe essere considerato un “supposto diritto” e fine ultimo, meno che mai “pertinenza necessaria” ad un remoto e, a volte discutibile, collegamento etnico, quanto, piuttosto, complemento di uno status necessitante di un collegamento di “servizio”.
Faccio appello alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro degli Esteri Antonio Tajani, al Ministro della Giustizia Carlo Nordio e a quello dell’Interno Matteo Piantedosi, perché visionino il mio caso che potrebbe essere solo la punta di un iceberg di un coacervo di frodi giudiziarie, originate proprio nel sud del Brasile, nel campo specifico del diritto di famiglia e “sdoganate” nel nostro ordinamento giuridico con possibile “doloso inquinamento” da falsità ideologica ed anagrafica, il tutto al di fuori di qualsiasi rispetto dei nostri supremi principi dell’ordinamento come giusto processo, diritto di difesa e produzione della prova.
Oggi la conclamata “cointeressenza” di un sindaco brasiliano di nome Agnaldo Filippi, di “origini” e cittadinanza acquisita italiana, in una oscura vicenda connessa a minori e a presunte paternità virate in tentativi reiterati di estorsione ai miei danni, há portato la mia persona ad essere vittima di minacce di morte, concrete ed attuali, proprio dalla stessa persona che, dopo aver gemellato il proprio paese con la città di Belluno e vantare “forti relazioni” in Italia, “ripudia” dalla sua “roccaforte” brasiliana, come da una sorta di “antistato” estero, la legge italiana (potrebbe ripudiare a questo punto anche la cittadinanza) mettendosi a “capo” anche di altri piccoli comuni brasiliani dello Stato di Santa Catarina, tutti molto interessati, per quel che appare, quasi esclusivamente alla questione delle cittadinanze. La legge italiana, che nello specifico, il sindaco brasiliano non andrebbe ad accettare (e dunque l’Italia dovrebbe rimanere in “ostaggio” del facinoroso amministratore locale brasiliano), è il DL 36/2025 approvato all’unanimità dal Suo Governo, non “riconoscendo” minimamente quanto manifestato dal Ministro Antonio Tajani – crediamo, fino a prova contraria, unica persona deputata a rappresentare l’Italia all’Estero – ma “accettando” al contrario possibili aiuti da parte della nostro Paese tramite l’Ambasciata Italiana in Brasile per progetti nel proprio municipio di Pedras Grandes, come ad esempio una riproduzione in scala ridotta di una sorta di “torre di Pisa” o il restauro di un aereo caccia AMX Aermacchi per esporlo nel proprio paese.
La persona ha sostenuto pubblicamente la propria tenace violenza nei miei riguardi, senza alcuna inibizione, sintomo della propria consapevolezza di avere una sorta di “intoccabilità” in quella regione brasiliana ma probabilmente, cosa ancora più grave, di essere “protetto” da qualcuno anche in Italia sia a livello associativo che politico.
Signora Presidente del Consiglio Giorgia Meloni La imploro di non lasciarmi inerme dinanzi ad una vera e propria organizzazione criminale a rilevanza transnazionale, come cittadino e persona che continua a credere nelle istituzioni e nella giustizia, di prendere tutti i provvedimenti del caso, tipici ed atipici, anche dopo una mia auspicabile audizione personale e prima che sia troppo tardi.
La persona che minaccia la mia incolumità è stata evidentemente attinta, importante sottolinearlo, in modo assolutamente involontario, in interessi economici rilevanti e la sua capacità offensiva non tocca solamente la questione Esteri ma anche Interno per la sua propagazione in Italia e Giustizia affinché si monitori sulla veridicità e sulle “formazioni unilaterali” degli atti giudiziari originatesi in alcune aree del Brasile.
E ciò anche affinché le persone che in futuro decidano di denunziare fatti gravi alla Giustizia sappiano che alle spalle c’è un grande Paese civile che li protegge anche se, probabilmente, “figli di un dio minore”.
In fede
Nunzio Bevilacqua
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