Europol e Dia: insieme per proteggere l’Europa dalla criminalità organizzata
Europol è un’agenzia integrata nell’Unione d’Europa volta a contrastare il crimine in generale negli Stati membri, diventata operativa a partire dal primo luglio 1999. Infatti non tutti sanno che nel dicembre 2024 ha festeggiato venticinque anni di attività, anni svolti sempre al servizio della sicurezza della collettività europea. La sua sede è all’Aia nei Paesi Bassi. L’European Union Agency for Law Enforcement Cooperation, nome per esteso dell’organizzazione, da piccolo organismo antidroga qual era inizialmente, si è trasformato e ingrandito a tal punto da essere oggi una vera e propria agenzia con più di 1700 unità e circa 300 ufficiali di collegamento che lavorano per proteggere i Paesi dell’Europa da ogni forma di criminalità organizzata. Le operazioni più rilevanti sfociano in task force operative (OTF) di cui fanno parte gruppi temporanei degli Stati di volta in volta coinvolti nelle indagini. Forse il dato stupirà ma i tipi di organizzazioni criminali individuate in un report dello scorso anno sono oltre 821 e si occupano principalmente di traffici legati alla droga, ai migranti, alla tratta di esseri umani, oltre che ai vari tipi di frode e reati contro il patrimonio. Tendenzialmente chi intende delinquere mantiene le sue basi nello Stato di origine ed estende la sua attività in quelli confinanti. Nessuno scrupolo per l’impiego di manovalanza minorile, facile da reperire e accontentare e più difficilmente punibile. Ma ciò che più interessa in questa sede e che pochi conoscono, è un merito tutto italiano: l’idea della creazione nel 2014, su iniziativa della presidenza italiana entrante all’epoca, di un nuovo strumento di cooperazione di polizia denominato Rete @ON, di cui la Direzione Investigativa Antimafia (DIA) è Project Leader, volta a contrastare gruppi di criminalità mafiosa e di alto profilo operanti all’interno dell’Europa. Iniziativa accolta all’unanimità e quindi divenuta operativa con un finanziamento diretto della Commissione Europea, grazie alla quale viene riconosciuta l’importanza della collaborazione con scambio di notizie anche tramite l’invio nel Paese richiedente assistenza, di investigatori specializzati nel tipo di reato oggetto d’indagine. Il trasferimento di notizie avviene attraverso un canale protetto denominato SIENA (Secure Information Exchange Network Application). Il funzionamento della Rete @ON, in coordinamento con Europol, è assicurato da un “Core Group” di paesi: Italia, Francia, Germania, Spagna, Belgio e Paesi Bassi. E l’Italia è rappresentata dalla DIA come Project Leader e da Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato come partner, creando così un sistema Paese. Attualmente hanno aderito al network 51 forze di polizia in rappresentanza di 44 paesi dell’Unione Europea e del resto del mondo, e sono in corso 222 operazioni. A supporto di quanto detto una notizia in anteprima. Dal 13 al 17 gennaio di quest’anno Europol, col supporto finanziario della Rete @ON, ha accolto nella sua sede oltre 80 esperti finanziari provenienti da 43 forze di polizia di 28 Paesi dell’Unione Europea e di altri Stati del mondo nonché di organizzazioni internazionali per identificare, congelare e sequestrare beni frutto di azioni criminali. Nello specifico gli esperti hanno individuato 53 immobili, 220 conti bancari e 83 portafogli di criptovaluta, 20 tra yacht e mezzi di lusso, 15 aziende. Insieme hanno lavorato compatti come un unico organismo per portare a casa il risultato e colpire con forza i malavitosi a livello economico che investono in paesi diversi da quelli d’origine. Questo progetto, denominato A.S.S.E.T. (Asset Search & Seize Enforcement Taskforce), riconosce l’importanza delle indagini finanziare per contrastare il crimine. Su questa base la nuova direttiva entrata in vigore nel 2024 sulla confisca dei beni, fornisce nuovi ed importanti poteri agli uffici per recuperare e congelare beni frutto di attività malavitosa. Fondamentale per il progetto è stata la partecipazione di soggetti finanziari privati appartenenti al settore bancario e degli exchange di criptovaluta. Una curiosità. Europol, come dicevamo, indaga sui vari crimini con carattere generale e negli ultimi anni si è occupata anche della violenza legata ai gruppi di motociclisti che al contrario di quanto si possa immaginare, sono in una certa percentuale dei veri e propri fuori legge e adoperano armi pesanti per imporsi sulle altre bande rivali nonché sulle loro vittime. Appartenenti a gruppi malavitosi come gli Hells Angels, gli Outlaws e i Bandidos indossano fieri una toppa sulle loro giacche con un simbolo specifico a sottolinearne l’appartenenza: un diamante con all’interno il simbolo dell’1%. Il fenomeno è in costante aumento. Solo per fare un esempio nel 2013 l’operazione denominata Casablanca ha portato all’arresto di venticinque membri degli Hells Angels in Spagna. Mi piace concludere, a sintetizzare il tutto, con il motto della DIA: “Vis Unita Fortior”, ovvero l’unione delle forze rende ancora più forti. L’Europa unita per combattere il crimine con il supporto della DIA non teme nessun tipo di criminalità.
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