A settembre euro coin è risalito (a -0,18, da -0,34 in agosto), pur confermando la debolezza di fondo dell’attività nell’area dell’euro. E’ quanto emerge dalle rilevazioni diffuse dalla Banca d’Italia. L’indicatore ha beneficiato del recupero di alcuni indicatori di domanda, che ha prevalso sul peggioramento della fiducia di famiglie e imprese.
Euro coin – sviluppato dalla Banca d’Italia – fornisce in tempo reale una stima sintetica del quadro congiunturale corrente nell’area dell’euro, esprimendo tale indicazione in termini di tasso di crescita trimestrale del Pil depurato dalle componenti più erratiche (stagionalità, errori di misura e volatilità di breve periodo). È pubblicato mensilmente dalla Banca d’Italia e dal Cepr.
Anche nello scorso luglio euro coin era moderatamente aumentato (a -0,56 da -0,66 in giugno), confermando tuttavia la fase di debolezza di fondo dell’attività nell’area euro in atto dall’autunno del 2022. Due mesi fa la Banca d’Italia spiegava che “il recupero ha riflesso principalmente il contributo positivo della domanda estera netta” e che “l’indicatore continua a essere frenato dalle dinamiche negative della domanda interna e del ciclo industriale”.
In agosto, invece, era rimasto negativo per il settimo mese consecutivo, sebbene in miglioramento rispetto al mese precedente (a -0,34, da -0,56 in luglio).
L’indicatore è stato sospinto dalla flessione dei prezzi alla produzione e dal recupero di alcuni indicatori di domanda, che hanno prevalso sul peggioramento della fiducia di famiglie e imprese.