L’estate calda delle baby gang: da Vieste a Como, la violenza tra giovanissimi
L’estate più calda di sempre non ferma le baby gang. Anzi, le esalta. È stato un altro fine settimana di paura e indignazione. A Vieste, il branco s’è accanito contro un ragazzino mentre in Irpinia s’è scoperto che un gruppo di coetanei minacciava di “inchiodare come Cristo in croce” un giovanissimo se solo avesse osato di riferire alla madre le violenze a cui veniva sottoposto. E, come inquietante sottofondo, il bisogno – oltre che di sopraffare gli altri – di mostrare tutto sui social.
In provincia di Foggia, a Vieste, un ragazzo di appena 12 anni è stato sottoposto a un minuto e trentasette secondi di violenza fisica e morale da un branco di dieci adolescenti. Lo hanno costretto, dopo averlo preso a schiaffi e dopo avergli rivolto insulti, a inginocchiarsi davanti al “capetto”. Nell’Avellinese, per la precisione nel piccolo centro di Sirignano, invece, la vittima è stata bullizzata da un gruppo di ragazzi più grandi di lui. A lui, se possibile, è andata anche peggio. Ha dovuto baciare le mani (e qui si sente l’eco di una in-cultura malavitosa) ai suoi aguzzini mentre questi lo minacciavano di fargli fare la fine di “Cristo in croce” se avesse spifferato delle violenze a sua madre. Finita qui? Manco per sogno. A Zenson di Piave, in provincia di Trento, due ragazzine hanno rapinato due minorenni e poi i loro complici, due ragazzi del posto, hanno pestato il padre di una delle giovanissime “colpevole” di voler soccorrere la figlia. Per soprammercato, gli hanno anche forato uno pneumatico. A Palermo, invece, un gruppo di ragazzini ha aggredito il controllore del bus 806 perché l’uomo aveva avuto niente meno che la pretesa di chiedere loro di mostrare il biglietto. Una volta scesi dal mezzo, i giovanissimi si sono trascinati il controllore e l’hanno letteralmente pestato. Nei giorni scorsi, a Como, un gruppetto di ragazzini ha aggredito alcuni coetanei, su un convoglio di Trenord, chiedendo loro i soldi. Una rapina che è finita subito sui social e che ha sottolineato il clima di paura che si vive sui treni del Nord Italia dal momento che nessun passeggero ha trovato il coraggio di soccorrere le vittime.
Questi, beninteso, sono soltanto gli ultimi episodi di un’estate calda per le baby gang. Un fenomeno che non scopriamo adesso. Ma che, ancora adesso, fa paura.
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