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Esplode un capannone Toyota a Bologna: due morti, più di una decina i feriti gravi

di Giorgio Brescia -


Due morti sul lavoro a Bologna in seguito a una violenta esplosione in uno stabilimento della Toyota Material Handling nella zona di Borgo Panigale. Nel capannone della multinazionale che si occupa di movimentazione merci è esploso un compressore e lo scoppio avrebbe fatto crollare parte della struttura. Sul posto i vigili del fuoco, 118 e forze dell’ordine. Le prime informazioni – oltre al morto, tre feriti gravi – sono divenute più pesanti dopo l’annuncio di un secondo decesso tra i trasportati in ospedale e di una lista dei feriti gravi che superava la decina, mentre veniva pure diffusa la notizia di ambienti di lavoro da qualche tempo considerati a rischio dai sindacati che prevedevano di indire uno sciopero relativo alle condizioni di sicurezza dei lavoratori dell’impianto.

Un altro gravissimo infortunio sul lavoro che allunga la strage in corso. L’esplosione intorno alle 17.20 in un capannone in via Persicetana Vecchia, a Borgo Panigale. “Lo scoppio è stato avvertito molto forte in tutta la zona, compresa Calderara”, ha scritto sui social il sindaco della città, Giampiero Falzone.

Toyota Material Handling Manufacturing Italy progetta e produce una ampia gamma di carrelli controbilanciati elettrici oltre a montanti e traslatori. I principali processi produttivi si concentrano sull’assemblaggio, sulla saldatura e sulla verniciatura. Lo stabilimento di Bologna, oltre a quello di Ferrara, è quello più importante ove la filiale italiana della multinazionale prosegue una tradizione di produzione già avviata nei decenni scorsi da un’azienda del posto, quattordici anni fa confluita in una fusione.

Undici anni fa il boom di espansione dell’azienda, quando Toyota Material Handling Italia, filiale italiana di Toyota Material Handling Europe, l’organizzazione che all’interno di Toyota Industries Corporation si occupa di logistica e movimentazione delle merci in Europa, investì a fondo nel mercato italiano. A Como avvenne l’acquisizione della maggioranza della società Ovas, poi divenuta Ovas Toyota Material Handling, organizzazione all’epoca con con 70 dipendenti e un fatturato di circa 11 milioni di euro. Un’operazione che chiudeva con successo altre quattro acquisizioni, avvenute quell’anno in Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. 


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