Politica

Enzo Amich: “Primo soccorso per gli agenti”, la proposta di legge salva-vita

di Eleonora Ciaffoloni -


Una proposta di legge che punta a migliorare la sicurezza e il pronto intervento nelle emergenze. Oggi alla Camera, il deputato di Fratelli d’Italia Enzo Amich presenterà in conferenza stampa “Salvare una vita… un gesto d’amore”, un’iniziativa legislativa volta a introdurre la formazione in BLSD (Basic Life Support and Defibrillation) nei programmi di addestramento delle Forze di Polizia. L’obiettivo è garantire che Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e agenti di Polizia Locale possano contare, nel proprio curriculum formativo, di uno “strumento” in più che può riuscire utile in situazioni di emergenza, quando il fattore tempo fa la differenza tra la vita e la morte. Ne parliamo proprio con il promotore dell’iniziativa, l’Onorevole Enzo Amich.

Da dove nasce questa proposta di legge?
L’idea è nata in modo del tutto casuale, quasi per una coincidenza del destino. Il primo giorno della mia sospensione (provvedimento disciplinare a seguito del parapiglia alla Camera dello scorso giugno, ndr) mi trovavo a Roma, a Villa Borghese, con mia figlia. Lì, abbiamo sentito un uomo gridare aiuto. C’era una persona a terra, priva di sensi e nessuno si fermava per aiutarlo. Mi sono avvicinato e sembrava morto. Ho iniziato subito una manovra di rianimazione, mentre chiamavo il 112. Dopo alcuni minuti, il cuore dell’uomo ha ripreso a battere. Poco dopo è arrivata l’ambulanza, lo hanno trasportato in ospedale e operato d’urgenza. Dopo sette giorni, ho incontrato i suoi figli: era un uomo argentino di origini italiane, emigrato tempo fa, e quel giorno si trovava a Roma per rivedere dei parenti.

Da questo episodio nasce la sua proposta di legge. Ce ne parla?
Esatto. Questo episodio mi ha fatto riflettere su un aspetto importante: in situazioni di emergenza, spesso chi è presente non interviene per paura di sbagliare o per mancanza di formazione. La mia proposta di legge vuole istituzionalizzare l’insegnamento delle tecniche BLSD (Basic Life Support and Defibrillation) nei corsi di formazione delle forze dell’ordine: Polizia di Stato, Polizia Locale, Carabinieri e Guardia di Finanza. E non si tratta di obbligare gli agenti a intervenire, ma di dare loro un bagaglio di conoscenze in più qualora ritenessero necessario d’intervenire.

In effetti, spesso sul posto di un’emergenza arrivano prima le forze dell’ordine che i soccorritori.
Esatto, e questa è una delle ragioni principali della proposta. Oggi, con il numero unico di emergenza, può capitare che la polizia, che si trova sul territorio, arrivi prima dell’ambulanza. Questo non significa sovrapporre ai soccorsi istituzionali le forze di polizia: si tratta di dotarle di una serie di conoscenze tecniche, che potrebbero riuscire utili in una vasta gamma di situazioni di lavoro. Ciò che in molti ambiti lavorativi si sta già facendo. Fra le tante situazioni penso, per esempio, all’uso del taser. Questo strumento può provocare arresti cardiaci. Se un agente deve utilizzarlo, deve anche sapere come intervenire in caso di emergenza.

Questa proposta sarà presentata oggi, 14 febbraio. Una data particolare.
Sì, ho scelto il giorno di San Valentino proprio per questo. È una questione di cuore, in tutti i sensi. Volevo dare un significato simbolico a questa iniziativa, perché si tratta di salvare vite.

Cosa si aspetta da questa proposta?
Spero che la proposta venga accolta il prima possibile e che si possa iniziare a lavorare in commissione. È una bozza su cui sicuramente si potrà discutere e migliorare, anche con il contributo delle opposizioni. È un tema che non ha colore politico: prima iniziamo a parlarne, prima aumentiamo le possibilità di salvare vite.


Torna alle notizie in home