Enel chiuderà tutte le centrali a carbone entro il 2027: in Italia oltre 17 miliardi di investimenti
Entro il 2027 Enel intende chiudere tutte le sue centrali a carbone a livello globale, mentre in Italia conferma l’obiettivo di uscita dal carbone entro il 2025. Lo annuncia l’ad Flavio Cattaneo presentando il Piano strategico 2024-2026. Con l’ok del Mase, Enel punta a riconvertirle con le tecnologie disponibili “sulla base delle esigenze indicate dai gestori delle reti di trasmissione” per raggiungere zero emissioni in tutti gli Scope entro il 2040.
Con il Piano metterà in campo investimenti per 35,8 miliardi in sei Paesi: Italia, Spagna, Brasile, Cile, Colombia e Stati Uniti. Nel nostro Paese, il 49% del budget a sua disposizione, circa 17,5 miliardi.
L’ultima autorizzazione per la cessazione degli impianti a carbone, nel dicembre 2021, della centrale termoelettrica Eugenio Montale di La Spezia – in precedenza il via libera per chiudere i cancelli dei gruppi 1 e 2 della centrale Andrea Palladio di Fusina-, quando aveva già chiuso le centrali a carbone di Genova, di Bastardo e a fine 2020 il Gruppo 2 della centrale Federico II di Brindisi.
Sui processi di riconversione delle centrali a carbone l’anno scorso il Wwf aveva commentato favorevolmente la manovra di Enel per rinunciare a quella a gas “puntando di più sulle rinnovabili e gli accumuli” e non presentando progetti di nuove centrali a gas all’asta del Capacity Market.
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