Emergenza smog in India e Pakistan: inquinamento a livelli record, città invivibili
L’inquinamento atmosferico ha raggiunto livelli drammatici in India e Pakistan, superando fino a 100 volte i limiti massimi raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Le grandi metropoli, come Nuova Delhi e Lahore, sono ormai avvolte da una fitta coltre di smog che rende l’aria irrespirabile, mettendo in pericolo la salute di milioni di persone. In India, la capitale Nuova Delhi si è trasformata in una camera a gas a cielo aperto, con il livello di PM2.5 (particolato fine dannoso per i polmoni) che ha superato i 600 microgrammi per metro cubo in diverse aree, mentre il limite di sicurezza fissato dall’OMS è di appena 5 microgrammi. Questo tipo di inquinamento è particolarmente pericoloso perché le particelle ultrafini possono penetrare profondamente nei polmoni e nel flusso sanguigno, aumentando il rischio di malattie respiratorie, cardiovascolari e cancro. La situazione è altrettanto grave in Pakistan, soprattutto a Lahore, che è spesso classificata come la città più inquinata al mondo. L’aria irrespirabile ha causato un’ondata di ricoveri ospedalieri per problemi respiratori e molte famiglie sono costrette a lasciare le città per cercare rifugio in aree rurali meno colpite. Gli ospedali sono al collasso, con un’impennata di casi di asma, bronchiti e altre patologie legate all’inquinamento. Le cause di questa crisi ambientale sono molteplici: l’uso indiscriminato di carburanti fossili, il traffico automobilistico in costante crescita, la combustione di rifiuti e la pratica diffusa di bruciare residui agricoli nelle aree circostanti. A peggiorare la situazione contribuiscono le condizioni meteorologiche, che intrappolano gli inquinanti a livello del suolo, impedendone la dispersione. Mentre le popolazioni locali soffrono e cercano soluzioni disperate, ci si chiede: dove sono gli attivisti ambientali? Le proteste di movimenti come “Ultima Generazione“, spesso attivi in Italia e in Europa, sembrano mancare in queste aree dove la crisi climatica si manifesta in modo devastante. L’attenzione mediatica e le azioni simboliche contro l’inquinamento nei paesi occidentali appaiono fuori luogo se paragonate al disastro ambientale che si sta consumando in Asia meridionale. Molti esperti sostengono che servono misure urgenti e globali per affrontare questa crisi: incentivare l’uso di energie rinnovabili, ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e implementare politiche di controllo delle emissioni più severe. Ma senza la pressione costante di attivisti e cittadini, le autorità locali sembrano incapaci di adottare le misure necessarie per proteggere la salute pubblica. Mentre il mondo occidentale discute di transizione ecologica, milioni di persone in India e Pakistan soffrono le conseguenze di un sistema economico insostenibile. È tempo che l’attenzione degli attivisti si sposti verso queste regioni che stanno pagando il prezzo più alto della crisi climatica globale.
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