Emanuela Orlandi: sit-in il 25 giugno. “Saremo all’Angelus”
Emanuela Orlandi sarà all’Angelus di Papa Francesco il prossimo 25 giugno. Un evento altamente simbolico, perché quest’anno la consueta manifestazione per chiedere giustizia e verità per la quindicenne svanita nel nulla da Roma il 22 giugno 1983 non solo è al 40esimo anniversario, ma per la prima volta vede il Vaticano impegnato, con l’apertura ufficiale di un fascicolo, a fare luce sul caso.
LA FOTO IN PIAZZA
“Sono stato in Questura per l’autorizzazione al sit in, per ricordare, purtroppo, 40 anni dal rapimento di Emanuela. Sono sincero, non avrei mai immaginato di arrivare a 40 anni senza verità ma continueremo a pretenderla sempre”, ha comunicato Pietro Orlandi sui social, sottolineando che la manifestazione “sarà domenica 25 giugno 2023 in un orario diverso dal solito. Il sit-in sarà a Largo Giovanni XXIII – Roma (tra Castel Sant’Angelo e via della Conciliazione), inizierà alle 10.00 e a mezzogiorno andremo tutti a San Pietro per l’Angelus. Sono sicuro che Papa Francesco, vista la sua recente volontà a fare chiarezza sul rapimento di Emanuela, non mancherà di ricordare Emanuela e la necessità, dopo quarant’anni, di verità e giustizia”, ha sottolineato rivolgendosi indirettamente a Bergoglio. Aggiunge il fratello della scomparsa: “Noi saremo lì ad ascoltare le sue parole. Lo fece giustamente, per difendere il ricordo e la dignità di Wojtyla, lo farà, mi auguro, per difendere il ricordo e la dignità, troppo spesso calpestata, di Emanuela”. Infine la richiesta simbolica: “Chiedo una cortesia a tutti quelli che verranno, spero tantissimi, di portare una foto di Emanuela da tenere in mano o spillata soprattutto quando andremo in Piazza San Pietro”.
LA RIVELAZIONE
Un anniversario che coincide con una nuova rivelazione choc: una lettera dell’ex carabiniere Antonio Goglia, inviata al sostituto procuratore Stefano Luciani, titolare del fascicolo a piazzale Clodio. “Avendo condotto studi approfonditi e basandomi su fatti concreti che al momento ritengo preferibile non porre in evidenza, vi comunico che nei sotterranei del Castel Sant’Angelo, dietro una porta rinforzata, dovrebbe trovarsi una stanza di circa 20 metri quadri nella quale dovrebbero trovarsi resti umani, compresi quelli di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. La struttura dovrebbe ricadere sotto l’Autorità del Comune di Roma e perciò non dovrebbe essere difficile approntare un sopralluogo”, si legge nella missiva pubblicata da ItaliaOggi. Dopo l’apertura della tomba del boss della Magliana, Renatino De Pedis, a Sant’Apollinare, la ricerca in due sepolture al cimitero Teutonico e la scoperta di una stanza sotterranea sulla quale aleggia il mistero che siano stati nascosti e poi spostati i resti della ragazza, ora finisce Castel Sant’Angelo sotto i riflettori.
“TUTTE FROTTOLE”
Le rivelazioni dell’ex carabiniere, però, sono state bollate come bufale da Pietro Orlandi: “Lo conosco da anni, ogni volta cambia ipotesi e gli viene dato tutto questo spazio. È uno che racconta frottole. Già in passato aveva scritto in procura, ogni volta con ipotesi senza riscontri e completamente diverse tra loro. È passato, come movente, dalla teologia della liberazione ai preti pedofili di Boston, dal terrorista Carlos ai Marrani e altri”. Pietro è convinto che “il suo intento è apparire su un articolo e il fatto allucinante è che tutti gli vanno dietro e questo crea la solita confusione. Poi in un momento particolare come questo è assurda questa cosa, veramente assurda”.
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