Esteri

Elezioni Usa, Petricone: “Per ora sembra confermata la presenza di Biden”

di Martina Melli -


Da quando si è tenuto il primo dibattito presidenziale americano, la scorsa settimana, lo sguardo degli Usa e del mondo sulle elezioni di novembre non è stato più lo stesso. Il presidente in carica, l’ottantunenne Joe Biden, è apparso stanco, rallentato, confuso e farfugliante. Non a caso il suo soprannome più celebre è Sleepy Joe.
Francesco Nicola Maria Petricone, docente ordinario di sociologia politica all’università Lumsa di Roma, intervenendo a RaiNews24 ha messo a fuoco il panorama politico che potrebbe delinearsi nei prossimi mesi.
“Prima ancora della Casa Bianca bisognerà vedere chi parteciperà alla prossima occasione di incontro televisivo il 10 settembre. Siamo in una fase di grande incertezza in cui si rincorrono le ipotesi di una successione, di un ritiro o di una riconferma. Obiettivamente in questo momento la linea principale che sembra emergere è quella che verrà confermata la presenza di Biden nella campagna elettorale, e da una parte e dall’altra c’è chi cerca di remare a proprio vantaggio”, ha spiegato il professore.
“Dalle battute sull’età di uno ai guai giudiziari dell’altro, quello che era il faro della democrazia dell’occidente è ridotto così?” scherza il conduttore Rai e Petricone risponde: “Seguire in diretta il dibattito per noi in Italia, dalle 3 del mattino fino alle 4 e mezza, è stato ancora più disarmante, perché era completamente inaspettato. In quel momento è stata davvero una doccia fredda”.
I due candidati infatti, il presidente e il suo predecessore, arrivavano a un confronto televisivo con un sostanziale pareggio: i sondaggi infatti davano un 46% per entrambi. Una volta iniziato il dibattito siamo rimasti tutti molto perplessi. “Trump ha detto una cosa interessante che dovrebbe farci riflettere: la debacle dell’antagonista ha offuscato un po’ il suo merito, ossia quello di essere stato uno dei candidati più autorevoli in un dibattito televisivo”, ha concluso Petricone, evidenziando come Trump, probabilmente, sia stato anche un po’ avvantaggiato dalla conduzione pacata e per niente dialettica. Non è finita finché non è finita? Se si votasse oggi il risultato sarebbe assolutamente a favore del tycoon.


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