Attualità

Egonu-Vannacci tra buona e cattiva fede

di Redazione -


di CARLO GIOVANARDI
Chi a suo tempo criticò Vannacci, stranamente precisando di non aver letto il libro, si riferiva evidentemente alla frase nella quale il Generale scriveva dell’atleta: “Anche se è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”.
La prima affermazione afferma ed accerta, senza nessuna critica, che Paola è italiana a tutti gli effetti; la seconda è la scoperta dell’acqua calda.
Se a me modenese di pelle bianca fosse capitato di nascere in un Paese del Centro dell’Africa e di esserne cittadino non troverei certamente offensivo se qualcuno nel mio paese africano scrivesse che i miei tratti somatici non rappresentano quelli dell’Africa Nera.
Ed infatti la querela della Egonu nei confronti di Vannacci è stata archiviata dai Magistrati perché, anche se può essere giudicata “impropria ed inopportuna” non emerge la “volontà da parte dell’indagato di offenderne gratuitamente la reputazione, di denigrarla, di sminuirne il valore, di portare un attacco indebito alla persona”.
Per altro lo stesso Generale, in una lettera aperta, aveva scritto “ritengo che le diversità e le differenze di religione, cultura, di origini, di etnia rappresentino una ricchezza per la società e non vadano travisate con la discriminazione. Non ho mai avuto dubbi sulla sua cittadinanza italiana (della Egonu, ndr) e sono personalmente e convintamente lieto che lei rappresenti il nostro tricolore…”.
Dopo la vittoria alle Olimpiadi, Vannacci ha di nuovo commentato: “Paola Egonu è una bravissima atleta, italiana. Non ho mai messo in dubbio la sua italianità …”.
Mi sembra che ci sia materiale sufficiente, da una parte e dall’altra, per abbandonare al loro destino i fegatosi partigiani aizzatori di liti e contrasti, isolando i razzisti (purtroppo esistono) e gli speculatori politici (purtroppo ci sono) e per arrivare ad un futuro abbraccio, vero o simbolico che sia, tra un Parlamentare Europeo Fratello d’Italia ed una Olimpionica Medaglia D’Oro Sorella d’Italia, senza naturalmente che questo venga preso come un suggerimento per cambiare un Inno Nazionale che qualcuno magari giudica troppo maschilista.


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