Economia

L’economia tedesca verso il precipizio

di Cristiana Flaminio -

PARLAMENTO DI BERLINO


È un’estate da dimenticare per l’economia tedesca. La Germania accoglie altre due pessime notizie sul fronte economico. I dati legati agli ordini industriali sono in calo per il sesto mese di fila e i numeri del commercio estero iniziano a vacillare, deludendo le aspettative di tutti gli osservatori. Per quanto riguarda il fronte della produzione, Destatis ha riferito che a giugno gli ordini alle industrie tedesche sono caduti di un ulteriore 0,2%. Il calo rispetto a giugno 2023 è vistoso e impietoso: -6,2%. Male, malissimo, i fiori all’occhiello dell’economia tedesca: l’ingegneria meccanica perde sul mese lo 0,9% mentre l’automotive cala dello 0,7%. Gli ordini dall’estero, poi, sono scesi dello 0,7%. E qui iniziano i dolori. Le esportazioni sono scese dell’1,6% su base annua per un valore complessivo stimato in poco meno di 802 miliardi di euro. Bruciando, rispetto ai valori di riferimento del semestre precedente, qualcosa come oltre 80 miliardi dal momento che il fatturato dell’export tedesco si attestava ben oltre gli 885 miliardi. Il valore delle automobili e relativi componenti esportati è diminuito del 2,4%, mentre quello dei macchinari è diminuito del 4,4%. Anche le esportazioni di prodotti chimici sono diminuite del 4,4%. Tutti i campioni storici dell’economia tedesca hanno, dunque, tradito le aspettative. Scendono anche le importazioni a 662,8 miliardi. Berlino è in un momento che definire critico è ancora poco. Ma il rischio è che questi problemi, presto, possano riverberarsi sull’economia italiana, stretta a filo doppio, dal punto di vista industriale, con quella tedesca.


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