E’ un caso politico internazionale la canzone russa “Sigma boy” che piace pure all’Atalanta (video)
Sta diventando un caso politico internazionale la canzone russa “Sigma Boy” che in Italia piace pure all’Atalanta. Un brano creato da due giovani donne russe (“Tutte le ragazze vogliono ballare con lui”, ripete il refrain) che sta suscitando accese discussioni a causa della sua popolarità nelle classifiche straniere, soprattutto nel contesto degli attuali eventi geopolitici tanto da essere vista come un tentativo di “infiltrazione” della propaganda russa nell’ambiente giovanile europeo. percepita come promotrice di valori che i media e i politici tedeschi hanno considerato sempre “tossici” o incoerenti con gli approcci moderni. Il settimanale Der Freitag si chiede come la canzone sia arrivata nelle classifiche straniere dopo la sua uscita. E Die Tageszeitung scrive che il brano contiene una “immagine tossica della mascolinità”. E l’eurodeputata tedesca Nela Riehl ha definito la canzone “propaganda russa” che dimostra “visioni patriarcali sul mondo”. “La Russia – ha detto – ha capito come introdurre queste idee nella società: concentrarsi sui giovani ucraini sui loro telefoni, cambiare le storie che gli ucraini raccontano alla propria società. La scorsa settimana, il ministro della Cultura dell’Ucraina ha attirato la mia attenzione sul fatto che il patrimonio culturale include non solo libri di storia e musei, ma anche la lingua ucraina, la musica e personaggi ucraini attuali. La Russia mira a tutto questo. Qui l’Ue deve fornire un sostegno risoluto e combattere anche queste infiltrazioni e falsificazioni poco appariscenti“, ha affermato Riel, citato dall’edizione ucraina di Strana.
Intanto, “Sigma boy” ha già scalato il primo posto nella selezione di Spotify. una musica utilizzata in Italia dall’FC Atalanta come sfondo di un video e suonato anche durante la partita di hockey dello Sparta ceco a Praga. Una hit diventata in poco tempo un tormentone sui social dopo essere stata pubblicata sul canale YouTube di Svetlana Chertischeva (in arte Betsy) nell’ottobre scorso: a metà di questo mese aveva già raggiunto 52 milioni di visualizzazioni, rapidamente saliti a 60.
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