Attualità

È un asfalto con il buco delle tangenti: bufera sugli appalti del Campidoglio

di Ivano Tolettini -


I lavori stradali per decine di milioni di euro per gli appalti fatti negli ultimi tempi dal Campidoglio sono nella bufera. Quando ieri è diventata pubblica la notizia dell’inchiesta per la presunta corruzione di pubblici ufficiali nella manutenzione viaria della Città Eterna – in tutto sono interessati 1.500 chilometri di strade anche regionali -, spesso al centro dei commenti sarcastici dei romani per le buche che mettono in crisi i veicoli, tutto all’improvviso è diventato, in parte, più chiaro. A un mese dall’apertura dell’Anno Santo, l’imprenditore Mirco Pellegrini, che si dichiara estraneo alle accuse, è stato colpito da un decreto di perquisizione che ha il valore anche di avviso di garanzia per concorso a vario titolo in corruzione, frode in pubbliche forniture e turbativa d’asta con altre sei persone. Indagati sono quattro pubblici ufficiali comunali, funzionari del Campidoglio, due della società partecipata dalla Regiome Lazio, Astral, e due sottufficiali della polizia stradale. Tra le perquisizioni ce n’è stata una anche nei confronti di una banca accusata di avere aperto 170 conti correnti a favore dei presunti prestanome di Pellegrini, mentre i funzionari dell’istituto di credito avrebbero saputo chi fosse il vero titolare occulto, aggirando le normative della Banca d’Italia sulle operazioni sospette. Il sospetto, da dimostrare in aula, da parte del Procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e del sostituto procuratore Lorenzo Del Giudice, è quello che i lavori stradali di asfaltatura nella Capitale per un importo ingente – 100 milioni di euro in vista anche del Giubileo – sarebbero stati eseguiti al risparmio perché in tempi celeri le strade si deteriorassero rendendo necessari nuovi interventi di asfaltatura con la scusa che il sempre più intenso traffico romano comportata un’accentuata usura del bitume. Invece, si sarebbe risparmiato sul materiale in modo tale che le fatidiche buche facessero diventare un gruviera molte strade. Invece, il ruolo del due poliziotti, secondo i Pm, sarebbe stato quello di chiudere un occhio sui camion delle società di Pellegrini che viaggiavano con il materiale edile superando il limite del peso. In base agli atti giudiziari notificati dalle Fiamme Gialle agli indagati, tramite le intercettazioni ambientali e i successivi accertamenti, si apprende che le indagini “hanno consentito di far emergere l’esistenza di un unico disegno criminoso – scrivono i Pm – e di un’associazione per delinquere, il cui dominus è risultato Mirko Pellegrini” e di “rilevare la partecipazione delle società appartenenti al gruppo a numerose procedure di gara per lo più inerenti a lavori di rifacimento del manto stradale, con la conseguente aggiudicazione, che nella maggior parte dei casi hanno avuto quale controparte Roma Capitale per importi di circa 100 milioni di euro”. L’attività del nucleo principale degli indagati sarebbe stata volta a “conseguire illecitamente contratti d’appalto di lavori di asfaltatura da Roma Capitale e da altri enti pubblici, nonché a eseguire con modalità fraudolente i contratti di appalto illecitamente aggiudicati, attraverso la formazione di falsa documentazione contabile”.

IL SINDACO – Non appena il sindaco Roberto Gualtieri ha saputo della perquisizione negli uffici comunali del Campidoglio, ha fatto diramare un comunicato in cui si dice che “stiamo seguendo questa indagine con la massima attenzione, la piena collaborazione e un sentimento di gratitudine per il lavoro svolto a tutela della legalità”. Il primo cittadino ha spiegato ai giornalisti di sentirsi “indignato per la possibilità che delle irregolarità siano state commesse, perché questo non deve sporcare il lavoro straordinario e grandissimo che stiamo svolgendo. Ho disposto una verifica approfondita sugli interventi realizzati dalle ditte coinvolte nell’inchiesta. Al momento non risultato interventi legati al Giubileo ma la verifica è ancora in corso, vi terremo al corrente degli sviluppi giudiziari e di quelli delle nostre autonome verifiche”.


Torna alle notizie in home