È sciopero day: l’Italia si ferma(ma per 4 ore)
Oggi è lo sciopero day, di una protesta annunciata, poi discussa e precettata. Ma si farà, anche se non a pieno regime, con soddisfazione di Matteo Salvini: “Hanno vinto il buonsenso, i lavoratori e i cittadini. Non è messo in discussione il diritto allo sciopero”. E quindi ad incrociare le braccia oggi ci saranno i lavoratori del settore del trasporto merci e della logistica, i taxi, i lavoratori del settore scolastico, ma anche i dipendenti pubblici, quali quelli impiegati nei servizi postali e dell’igiene ambientale e della nettezza urbana. Aderiranno allo sciopero anche i lavoratori del trasporto pubblico, settore per cui, però, lo sciopero è stato ridotto per volere dell’esecutivo, da otto a quattro ore.
Difatti le tratte di trasporto nazionale e locale si fermeranno solamente dalle ore 9 alle 13 rispetto a quanto precedentemente annunciato. E non solo, con la precettazione sono state previste anche delle eccezioni: non potranno aderire alla mobilitazione i lavoratori del trasporto aereo e i dipendenti dei Atm a Milano, mentre rimangono fuori tutte le reti Atac e Roma Tpl a Roma, Trenord e Trenitalia. Nonostante la riduzione e la precettazione dello sciopero – decisione presa proprio dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini per garantire ai cittadini il servizio di trasporto nel Paese – i rappresentanti delle sigle sindacali non si danno per vinti. E così dopo aver definito la precettazione del vicepremier come un “grave atto” e “un attacco al diritto di sciopero che non ha precedenti nell’Italia democratica”, le single sindacali Cisl e Uil hanno fatto un ulteriore passo in avanti. “Insieme alla Uil stiamo lavorando per presentare il ricorso contro la precettazione dello sciopero.
Abbiamo formalmente deciso che lo facciamo e abbiamo dato mandato ai legali per predisporlo”, a dirlo il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha dato l’annuncio a margine di una iniziativa con la Flc sulla “Carovana dei diritti”. Le parole di Landini sono state sostenute anche dal segretario Uil Pierpaolo Bombardieri. “Le motivazioni della precettazione non c ‘entrano niente con la legge 146 sugli scioperi. Per questo utilizzeremo gli strumenti necessari al rispetto della legge e della Costituzione”. E ancora: “Secondo noi le motivazioni della precettazione sono prive di fondamento e ne impugneremo il testo”. Intanto oggi si sciopera a metà.
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