Duro colpo alla mafia nella Capitale, maxi blitz della Dia
Duro colpo alla mafia nella Capitale. La Dia di Roma ha eseguito 18 misure cautelari e posto sotto indagine 57 persone, accusate a vario titolo di associazione per delinquere con l’aggravante mafiosa finalizzata alla consumazione di estorsioni, usura, fittizia intestazione di beni e riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti. L’indagine, avviata nel 2018, si è concentrata due associazioni per delinquere che attraverso una strategia di sommersione riciclavano ingenti profitti, infiltrando progressivamente attività imprenditoriali in apparenza legali, in molteplici campi come la cinematografia, l’edilizia, la logistica, il commercio di auto e di idrocarburi. Il sodalizio criminale ha costituito negli anni anche società “fittizie” allo scopo di emettere false fatturazioni, grazie al supporto fornito da imprenditori e da liberi professionisti. I due clan finiti nel blitz sono quelli delle famiglie camorriste Mazzarella e D’Amico e quelli di ‘ndrangheta dei Mancuso e Mazzaferro, oltre al gruppo di Michele Senese detto “o’ Pazzo”, operanti non solamente nella Capitale ma su tutto il territorio. Proprio a Roma si trovava la centrale operativa del riciclaggio di denaro sporco che agiva, si legge nel dispositivo, con “la forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento derivante sia dagli stretti legami con le organizzazioni criminali mafiose tradizionali che per l’immediata disponibilità di armi da guerra e comuni da sparo”. Oltre ai provvedimenti cautelari, gli inquirenti hanno anche sequestrato tre società e quasi 132 milioni di euro, frutto degli affari criminali condotti dai clan. Fra gli indagati per riciclaggio anche Domitilla Strina, figlia di Anna Bettozzi, l’imprenditrice nel settore del commercio dei petroli e cantante conosciuta come Anna Betz oppure Lady Petrolio, arrestata nell’aprile del 2021 insieme ad altre 74 con l’accusa di associazione a delinquere con l’aggravante mafiosa, riciclaggio, false fatture e reati fiscali, e condannata con rito abbreviato a 13 anni di carcere. Tra gli arrestati, invece, ci sono alcuni figli “d’arte” di noti criminali, come quello dell’ex componente della Banda della Magliana, Enrico Nicoletti, e del boss Michele Senese. Le manette sono scattate per Antonio Nicoletti e Vincenzo Senese.
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