Esteri

Droni ucraini colpiscono il territorio russo. Crosetto boccia il piano di Stoltenberg

di Ernesto Ferrante -


Droni ucraini hanno preso di mira un impianto metallurgico e altre strutture utilizzate per scopi militari nelle regioni russe di Belgorod, Voronezh e Lipetsk. Lo ha riferito al Kyiv Independent una fonte dell’intelligence militare di Kiev e la notizia è stata confermata dai governatori regionali russi, che ne hanno minimizzato l’impatto. Mosca sminuisce la conferenza di pace per l’Ucraina che si è svolta in Svizzera. Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha prodotto “risultati trascurabili”, dimostrando “l’inutilità di tenere colloqui senza la partecipazione della Russia”.
La Cina rivendica la sua “posizione ragionevole” riguardo il summit di pace da tenere sulla crisi ucraina, che si basa sul “riconoscimento” dell’iniziativa “da entrambe le parti” in conflitto, sulla “partecipazione in modo paritario di tutte le parti” e un “dibattito giusto su tutti i piani di pace”. “Sostenuta da più di cento Paesi, si legge in un post su X della responsabile della comunicazione del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunyin, rappresenta il punto di vista della maggioranza a livello globale su come porre fine alla crisi”.
Pechino non ha partecipato all’evento svizzero e non ne commenterà la dichiarazione, ha fatto sapere il portavoce del ministero degli Esteri, Li Jian, insistendo su quella che il gigante asiatico ritiene una posizione “chiara e coerente”.
Guido Crosetto, ministro della Difesa, ha bocciato il piano del segretario della Nato, Jens Stoltenberg, di aiuti militari per Zelensky da 40 miliardi l’anno. “E’ un impegno che l’Italia non è in grado di rispettare, oggi”, ha spiegato Crosetto. Per centrare l’obiettivo bisognerebbe tagliare altro: “Mi sono limitato a dire la verità: è un impegno che l’Italia non è in grado di rispettare oggi. Per noi è già difficile portare le spese per la difesa al 2% del Pil. Tutti i governi prima del nostro, e anche di colore politico molto diverso dal nostro, si sono impegnati a raggiungere quell’obiettivo. Io invece preferisco ammettere onestamente che ci sono delle difficoltà, perché i parametri europei rendono impossibile un aumento di spesa senza tagliare comparti altrettanto importanti, come la sanità o la scuola”.


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