PRIMA PAGINA – Dossieraggio, quella prudenza sospetta a sinistra
Non si placano le polemiche politiche sull’affaire dossieraggio, che anzi si sono acuite dopo le audizioni di Giovanni Melillo e Raffele Cantone presso la commissione parlamentare antimafia dove sono state evidenziate le criticità e le vulnerabilità della struttura ideata da Giovanni Falcone nel periodo in cui sono state effettuate ricerche non autorizzate da database riservati. Benché ci siano ben due indagini in corso, una a Perugia e una a Roma, e rischi anche per la sicurezza nazionale, perché per dirla come la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli “le informazioni sono il nuovo oro” e i dati trafugati, potenzialmente, “possono essere andati ai servizi segreti stranieri”, c’è chi nel centrosinistra rifiuta anche solo l’idea che possa accendersi un faro sulla Direzione Nazionale Antimafia, nonostante la gravità della vicenda abbia indotto il Guardasigilli Nordio a ipotizzare una commissione parlamentare d’Inchiesta. Se il mondo talvolta è strano, la politica sa esserlo ancor di più. Quando nel 1991 Falcone volle questo presidio a tutela della legalità, i suoi maggiori detrattori appartenevano proprio a quella sinistra, il Pds tra tutti, infastiditi dall’incarico ricoperto dal magistrato palermitano al ministero della Giustizia guidato dal socialista Martelli. Oggi che la Procura Nazionale Antimafia sforna parlamentari – nazionali o europei – di Pd e Movimento 5 Stelle, la sinistra ne ha fatto un luogo sacro intangibile. Una contraddizione evidente sulla quale abbiamo stuzzicato uno dei protagonisti di quella stagione politica, il vicesegretario nazionale del Psi di Craxi, Giulio Di Donato. “La sinistra? – sobbalza al telefono – Non esiste più. La verità è che non c’è più una sinistra seria con una sua identità e riconoscibilità, ma solo una basata su populismo e clientelismo che quando viene attaccata strilla come le galline”, tuona. “Ci troviamo dinanzi a nuova aggressione mediatico-giudiziaria alla vita democratica e alla privacy – prosegue Di Donato – con informazioni trafugate da banche dati riservate e mercanteggiate come in un suk. In passato la sinistra protestava di fronte a simili inchieste, oggi mantiene una prudenza sospettosamente cauta”. Un capovolgimento di fronte su cui aleggia l’ombra di un peccato originale dal quale è difficile smarcarsi adesso, perché come insegna Dante Alighieri “assolver non si può chi non si pente, né pentere e volere insieme puossi per la contradizion che nol consente”.
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