Dopo la Great Resignation: un’indagine PageGroup sui desideri dei lavoratori
E tutti gli altri? “Negli ultimi tempi – dice Marco La Valle, managing director di PageGroup, presente nel Regno Unito, in Europa Continentale, Africa, Asia-Pacifico ed America del Nord e del Sud e in Italia attraverso i key brand Page Executive, Michael Page e Page Personnel – – abbiamo incontrato un numero sempre maggiore di professionisti in procinto di fare una serie di riflessioni sul proprio futuro lavorativo e di fronte al classico bivio: restare o non restare nell’azienda attuale? Finora, tutti i fenomeni che hanno riguardato il mercato del lavoro sono stati descritti con nomi accattivanti e ad alto impatto mediatico: prima le grandi dimissioni, poi il quiet quitting e ora le grandi riflessioni, un modo per descrivere la tendenza di milioni di persone a rivalutare la propria carriera per ragioni e spinte differenti. E questo sembrerebbe il momento migliore per farlo”.
Ma cosa desiderano i lavoratori europei? Etica, flessibilità e work-life balance sono i tre pilastri su cui sembrerebbe fondarsi il benessere delle risorse. Tre quarti dei lavoratori europei intervistati, infatti, hanno dichiarato di voler lavorare per un’azienda con una solida responsabilità sociale d’impresa, mentre il 59% sarebbe alla ricerca di flessibilità (che si traduce, sostanzialmente, nella possibilità di lavorare da remoto, in parte o del tutto) e di un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.
In questo, è cruciale il ruolo della leadership. I candidati europei hanno le idee molto chiare su chi sia un manager che mai vorrebbero incontrare nel loro percorso di carriera e ne hanno dipinto i tratti principali: resistenza al cambiamento, mancanza di capacità organizzative e altro aspetto interessante la poca empatia, che si traduce ad esempio in comportamenti quali critiche pubbliche ai membri del team o scarso riconoscimento di fronte ad obiettivi raggiunti.
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