Attualità

Dopo 40 anni ritrovato il “covo a mare” del boss dei Casalesi Antonio Bardellino

di Angelo Vitale -


Ieri mattina a Formia, durante una perquisizione eseguita dalla Squadra Mobile di Latina e dagli agenti dl Commissariato di Gaeta, dai militari del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Formia, dal Ros e dalla Direzione Investigativa Antimafia, è stato ritrovato un piccolo vano sotterraneo alto 1.70 cm in un appartamento in passato riconducibile al noto esponente dei clan dei Casalesi Antonio Bardellino. Al locale, nascosto al di sotto di un pavimento, si arrivava attraverso una botola su binari scorrevoli e una scaletta; al suo interno una panca e una lampadina, in uno spazio di 120X100 cm.

La perquisizione è stata eseguita nell’ambito delle attività investigative per il tentato omicidio del 43enne Gustavo Bardellino avvenuto a febbraio 2022. Le indagini sono state coordinate dalle Direzioni Distrettuali Antimafia di Roma e Napoli.

Significativo, questo rinvenimento, a 35 anni dalla morte presunta del boss (dichiarata solo 5 anni fa dal Tribunale). Indicativo di un dominio di quella camorra esercitato anche nel Sud Pontino, frequentatissimo da capi, affiliati e faccendieri dei clan, come narrano anche recentissime vicende giudiziarie. A conferma di un’influenza e di ramificazioni che tuttora vengono fatte valere su questo territorio. A Formia, poi, secondo le cronache, nel 1988 si rifugiarono i suoi familiari dopo aver appreso la scomparsa del boss in Brasile.


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