Donna morta a Ischia in un dirupo, per il pm è femminicidio
La tragica morte di Marta Maria Ohryzko, 33enne ucraina, avvenuta lo scorso 13 luglio 2024, scosse profondamente la comunità di Barano d’Ischia. Il suo corpo senza vita era stato ritrovato in un dirupo nella zona di Vatoliere, a pochi metri dalla roulotte dove viveva con il compagno, Ilia Batrakov, 41enne russo.
In queste ore, la svolta nelle indagini: Secondo carabinieri e Procura di Napoli, la donna si sarebbe fratturata la caviglia cadendo in un dirupo nel quale il compagno l’avrebbe raggiunta non per prestarle soccorso ma per sferrarle un pugno nell’occhio prima di soffocarla, tappandole naso e bocca con una mano. La 32enne sarebbe dunque stata vittima di un femminicidio,. L’accusa ricade sul compagno 41enne della donna, Ilia Batrakov, già detenuto per la vicenda e a cui ora viene contestato l’omicidio volontario pluriaggravato.
Secondo le prime indagini coordinate dalla Procura di Napoli, Marta era caduta nel dirupo rimanendo ferita e impossibilitata a muoversi. Nonostante le ripetute richieste di aiuto inviate al compagno tramite messaggi e chiamate, Batrakov avrebbe ignorato le sue suppliche. In uno dei messaggi, la donna scriveva: “Perdonami per tutto… aiutami per favore ad alzarmi… con questo mi salvi”.
L’uomo aveva dichiarato di aver trovato Marta ancora viva durante la notte, ma di non averla soccorsa, dicendole che “per la notte lei avrebbe dovuto dormire lì”. La mattina seguente, aveva allertato le autorità, sostenendo di aver scoperto il corpo senza vita della compagna.
Le indagini poi avevano rivelato una storia di maltrattamenti e violenze che Marta avrebbe subito dal 2022. La sorella della vittima ha raccontato che Marta era terrorizzata dal compagno e che, nonostante le minacce e le aggressioni, non aveva mai formalizzato una denuncia per paura di ritorsioni. In un’occasione, Batrakov avrebbe persino causato ustioni alla donna, facendola cadere su un fuoco acceso.
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