Distrutta diga vicino a Kherson, accuse reciproche tra Mosca e Kiev
Accuse reciproche tra Russia e Ucraina per il crollo della diga di Nova Kakhovka, sul fiume Dnepr. Secondo la versione ucraina, la diga sarebbe stata fatta saltare in aria dalle autorità russe che controllano la città, mentre il sindaco filorusso della città, Vladimir Leontev, ha affermato che la diga sarebbe crollata a causa di danni strutturali pre-esistenti la cui gravità sarebbe stata acuita dagli ultimi attacchi delle forze di Kiev avvenuti nella notte. Il primo cittadino ha aggiunto, tuttavia, che fra i possibili effetti del crollo della diga vi potrebbe essere l’interruzione della fornitura idrica destinata alla Crimea. Secondo il portavoce del Comando operativo ucraino meridionale, Vladyslav Nazarov, la diga è stata “fatta saltare in aria dalle forze di occupazione russe. L’entità dei danni, la velocità e il volume dell’acqua, le probabili aree di inondazione sono attualmente in fase di valutazione. Tutti i servizi di emergenza sono operativi e stiamo monitorando la situazione”, ha affermato Nazarov.
Ukrhidroenergo, operatore statale per la produzione di energia idroelettrica, ha comunicato che l’epicentro dell’esplosione è stata la sala macchine, un fatto che ha “completamente distrutto dall’interno” l’impianto che, per tali motivi, “non può essere riparato”. Alle ore 9 (le 8 in Italia), secondo Ukrhidroenergo, il livello dell’acqua presente nel bacino idrico di Nova Kakhovka “sta rapidamente diminuendo”. I danni provocati alla diga non hanno avuto un impatto sul sistema energetico dell’Ucraina. Ukrenergo sta valutando i rischi in cooperazione con Ukrhidroenergo, l’operatore statale per la produzione di energia idroelettrica. Tuttavia, l’ufficio stampa del ministero dell’Energia ucraino ha riferito che ci sono rischi di inondazioni nella regione di Kherson. Quasi 12 mila utenti sono rimasti senza elettricità nel distretto di Ostriv, nella regione di Kherson, e sono possibili problemi con l’approvvigionamento idrico. Le autorità locali stanno preparando misure per risolvere la situazione.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha tenuto una riunione del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale. Zelensky ha disposto l’evacuazione delle aree a rischio, oltre al rifornimento di acqua potabile a tutte le città e ai villaggi che sfruttavano il bacino idrico di Nova Kakhovka. Il presidente ucraino ha reso noto su Telegram che nel corso della riunione sono state inoltre concordate “una serie di misure internazionali per portare la Federazione Russa di fronte alla dura responsabilità di questo attacco terroristico”.
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