Il discorso di Trump esalta Milwaukee: “Sarò il presidente di tutti”
“Il sangue scorreva ovunque eppure, in un certo senso, mi sentivo al sicuro, perché avevo Dio al mio fianco”. Donald Trump non delude le aspettative della platea della Convention dei Repubblicani a Milwaukee. Il tycoon, riapparso in pubblico subito dopo l’agguato (fallito) subito in Pennsylvania, ha accettato la nomination del Gop ed ora è ufficialmente in corsa per il ritorno alla Casa Bianca. Il primo gesto è stato quello di tributare un minuto di silenzio alla memoria di Corey Comperatore, il pompiere 50enne che è stato ucciso nel tentativo di difendere la sua famiglia dai proiettili sparati dall’attentatore Thomas Matthew Crooks. Una tragedia che ha svelato all’America quello che già sapeva: la polarizzazione è arrivata a livelli ormai intollerabili e, secondo alcuni sondaggi, l’80 per cento dei cittadini degli Stati Uniti non ne può più di un clima politico avvelenato. Trump, con l’orecchio bendato, s’è proposto non più come voce di “una” America ma come “il presidente di tutti”. “Mi candido a diventare il presidente di tutta l’America, non di metà dell’America, perché non c`è vittoria nel vincere per metà dell`America – ha dichiarato The Don che poi s’è rivolto ai repubblicani. – Stasera, con fede e devozione, accetto con orgoglio la vostra nomination a presidente degli Stati Uniti. Sono davanti a voi questa sera con un messaggio di fiducia, forza e speranza. Tra quattro mesi avremo una vittoria incredibile e daremo inizio ai quattro anni più grandiosi nella storia del nostro Paese”.
Il programma di Donald Trump, ripercorso nel discorso lungo un’ora e mezza tenuto alla convention Gop, è sempre lo stesso. Stop alle guerre in giro per il mondo, giro di vite sull’immigrazione, America first, nuovo piano di energia che superi i paletti del green. “I nostri oppositori hanno ereditato un mondo in pace e lo hanno trasformato in un pianeta di guerra. Imbaldanzita da quel disastro, la Russia ha invaso l`Ucraina. Israele ha subito il peggior attacco della sua storia. Ora la Cina sta circondando Taiwan”, ha affermato il tycoon. Che si è detto sicuro: “Mi basta una telefonata per fermare una guerra e metterò fine a ogni singola crisi internazionale creata dall’attuale amministrazione, inclusa l’orribile guerra con Russia e Ucraina”. E quindi la promessa che fa brillare gli occhi ai sostenitori del Make America Great once again: “Sotto la nostra guida, gli Stati Uniti saranno nuovamente rispettati. Nessuna nazione metterà in dubbio il nostro potere, nessun nemico dubiterà della nostra potenza. I nostri confini saranno totalmente sicuri. La nostra economia decollerà. Ripristineremo la legge e l’ordine nelle nostre strade, il patriottismo nelle nostre scuole e, cosa più importante, ripristineremo la pace, la stabilità e l`armonia in tutto il mondo”.
Il messaggio di Trump verso il resto del mondo è quello di un Paese che non intende più mostrare alcuna debolezza sugli scenari internazionali: “Al mondo intero, dico questo: vogliamo i nostri ostaggi, ed è meglio che tornino prima che io assuma l’incarico, altrimenti pagherete un prezzo molto alto”. Ce ne sono sessanta, in giro per il mondo. Alcuni di loro sono in mano ad Hamas. Il messaggio è chiaro per chi sa intendere.
Poi un passaggio sull’immigrazione: “Dal primo giorno partirà la più grande operazione di deportazione nella storia del nostro Paese, anche più grande di quelle del presidente Dwight Eisenhower di molti anni fa. Sapete, era un moderato ma credeva fortemente nei confini. Ha condotto la più grande operazione di deportazione che abbiamo mai avuto. Al centro della piattaforma repubblicana c`è il nostro impegno a porre fine a questo incubo al confine e ripristinare completamente i confini sacri e sovrani degli Stati Uniti d`America. Lo faremo il primo giorno. Ciò significa due cose fin dal primo giorno: trivellare, tesoro, trivellare e chiudere i nostri confini”.
Infine, Donald Trump nel suo discorso, è tornato sull’attentato: “Sono qui solo per grazia di Dio onnipotente. Non dovrei essere qui stasera. La cosa sorprendente è che prima dello sparo, se non avessi mosso la testa in quell’ultimo istante, il proiettile dell’assassino avrebbe perfettamente centrato il bersaglio e io stasera non sarei qui. Non staremmo insieme”. Parole che hanno esaltato la platea che guarda al tycoon con accenti messianici: “Sì, sei qui per grazia di Dio”, gli hanno risposto dal pubblico.
Trump, in coda al discorso, ha chiesto sostegno ai suoi e agli americani: “Stasera con la vostra collaborazione, con il vostro sostegno chiedo umilmente il vostro voto. Rendere di nuovo grande il nostro Paese. Ogni giorno mi impegnerò per onorare la fiducia che avete riposto in me e non vi deluderò mai e poi mai. Prometto che non vi deluderò mai. Per tutti gli uomini e le donne dimenticati che sono stati trascurati, abbandonati e lasciati indietro, voi non sarete più dimenticati. Andremo avanti e insieme vinceremo, vinceremo, vinceremo”.
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