Esteri

Discorso di Netanyahu negli Usa: pioggia di critiche e bocciature

di Ernesto Ferrante -


L’intervento di Benjamin Netanyahu al Congresso Usa è riuscito a scontentare quasi tutti, dagli Stati Uniti all’Iran, passando per Israele e Gaza. “È stato di gran lunga il peggiore tra tutti i dignitari stranieri invitati e onorati del privilegio di parlare al Congresso degli Stati Uniti”, ha scritto su X l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi. Durissimo il senatore “dem” Bernie Sanders: “Netanyahu non è solo un criminale di guerra, è un bugiardo. Tutte le organizzazioni umanitarie concordano: decine di migliaia di bambini rischiano di morire di fame perché il suo governo estremista continua a bloccare gli aiuti. Gli israeliani vogliono le sue dimissioni. Quindi è venuto al Congresso per fare campagna elettorale”.

La deputata democratica del Michigan e di religione islamica Rashida Tlaib ha mostrato un cartello che su un lato aveva la scritta “Criminale di guerra” e sull’altro “Colpevole di genocidio”. Le famiglie degli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas a Gaza hanno espresso profonda delusione durante una manifestazione a Tel Aviv per il fatto che Netanyahu non abbia annunciato un accordo per liberare i loro cari durante il suo discorso negli Usa. Il premier è stato bocciato anche dal quotidiano israeliano Haaretz, con parole pesanti come pietre: “L’obiettivo del viaggio di Benjamin Netanyahu a Washington, compreso il suo intervento davanti al Congresso degli Stati Uniti, non è e non è mai stato quello di portare avanti un accordo diplomatico per riportare a casa sani e salvi gli ostaggi israeliani mentre sono ancora vivi e per porre fine ai combattimenti e alle sofferenze.

Piuttosto, è ottenere il sostegno americano per continuare la guerra”. “Oltre a chiedere armi, ha proseguito la testata vicina all’opposizione, Netanyahu ha cercato nel suo discorso di ottenere il sostegno americano contro i procedimenti in corso presso i due tribunali internazionali dell’Aja”. Hamas lo ha accusato di “vanificare tutti gli sforzi volti a porre fine alla guerra e a concludere un accordo per il rilascio dei prigionieri, nonostante i continui sforzi dei mediatori dei fratelli in Egitto e in Qatar, nonostante la flessibilità e la positività dimostrata dal movimento”. L’Iran ha denunciato il governo e il Congresso degli Stati Uniti per aver accolto “il primo ministro criminale di un falso regime è accolto dai suoi sostenitori dopo nove mesi di genocidio e infanticidio”.


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