Politica

“Diplomifici”, linea dura del governo: revocato status di paritarie a 47 scuole su 70

di Domenico Pecile -


Linea dura del governo contro i diplomifici, scuole secondarie di primo e secondo livello da sempre nell’occhio del ciclone perché rilasciano diplomi senza fornire adeguata preparazione. Un fenomeno diffuso, che pareva incancrenito, e che spesso è accompagnato da fenomeni corruttivi. La decisione del governo è contenuta all’interno di un Piano straordinario di vigilanza – promosso dal ministero lo scorso mese di novembre – che ha già prodotto la revoca dello status di paritarie a 47 scuole su 70 controllate anche in Campania, Lazio e Sicilia. Ma irregolarità sarebbero in corso di accertamento anche in provincia di Caserta. “Nessuna tolleranza – ha detto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara – verso chi non rispetta la legge. Ribadiamo il nostro impegno costante per garantire standard di qualità a tutti gli studenti che frequentino scuole statali o paritarie. In aggiunta alle verifiche del Piano di vigilanza, lo stesso Valditara “ha promosso iniziative normative orientate a contrastare ancora più efficacemente le irregolarità che sono emerse dalle azioni ispettive in corso”. Il riferimento è, tra le altre, “all’obbligo del registro elettronico, ai limiti alla istituzione delle classi collaterali e alle regole per il sostenimento contestuale di esami per più anni scolastici. Le nuove misure – si legge ancora in una nota – sono state approvate dal Consiglio dei ministri nell’ambito del disegno di legge Semplificazione. Il dl è di imminente presentazione alle Camere e sarà approvato, secondo quanto previsto dal Pnrr, entro la fine di quest’anno”. Numerose sono state le irregolarità negli istituti passati al setaccio dell’inchiesta. Tra quelle “più gravi e significative” è emersa “la presenza di “personale docente privo di abilitazione e persino del titolo di accesso per l’insegnamento delle discipline richieste”. E ancora: “Mancanza di laboratori, dell’azienda agraria nel percorso tecnico agrario, delle cucine e delle derrate alimentari nei vari percorsi gastronomici; numero di aule insufficienti per accogliere tutte le classi attive e/o arredi insufficienti in relazione agli studenti iscritti; mancato rispetto dei quadri orari delle discipline degli indirizzi di studio e in alcuni casi eliminazione totale di alcune discipline”. E c’è pure dell’altro, visto che i controlli della Gdf hanno messo in luce altre anomalie. Come ad esempio l’assenza del curricolo di educazione civica; funzionamento di più classi quinte collaterali con alto tasso di studenti residenti fuori regione (anche fino al 90%) dei quali non è dichiarato il domicilio vicino alla scuola ai fini di una regolare frequenza; difformità delle aree di servizio indicate nei contratti individuali di lavoro risetto alle prestazioni lavorative risultanti dai documenti di assegnazione alle classi; grave inosservanza delle disposizioni vigenti in materi di idoneità ed esami integrativi; lacune e incongruenze nella tenuta dei registri cartacei ed elettronici che minano la veridicità di quanto attestato”. Dunque un quadro tanto desolante quanto inquietante. Un quadro, inoltre, di gravi irregolarità e di degrado che rispecchia una situazione che purtroppo era nota da tempo e sulla quale c’erano stati sì in passato verifiche e controlli, ma mai con la dovuta e necessaria determinazione tali da mettere fine a questo malcostume.
La vicenda arriva tra l’altro – quasi in termini anche e forse volutamente simbolici – alla vigilia degli esami di maturità che cominciano proprio quest’oggi. I maturandi di molti diplomifici – è stato fatto rilevare – arrivano al diploma con tre (o più) anni in uno in classi fantasma riempite al quinto anno. Ma come detto, le scuole private dal prossimo anno dovranno attenersi alle regole previste dal decreto Semplificazione. “Siamo per il sistema nazionale di istruzione formato da scuole statali e scuole paritarie. E questo sistema non consente scorciatoie”, sono state le parole di Gabriele Roccafordi, esponente di Iv e già sottosegretario all’Istruzione”.


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