Ambiente

Diario di Montagna – Escursioni con la nebbia: magia o pericolo?

di Paolo Consoli -


Recentemente ho pubblicato uno dei miei video dedicati alle escursioni, mostrando un percorso dettagliato e i vari punti di riferimento per consentirvi di ripeterlo in autonomia. Questa volta, l’elemento che ha reso l’esperienza unica è stata la nebbia, un fenomeno che ha aggiunto un’atmosfera suggestiva, quasi cinematografica.

Molti hanno apprezzato questa ambientazione, definendola da film “horror” e qualcuno ha addirittura paragonato l’ambientazione a “Resident Evil”. Effettivamente, camminare in un bosco avvolto dalla nebbia e dalla pioggia sembra portare dritti nei paesaggi dell’America del Nord, come Forks, la cittadina che fa da sfondo alla saga di Twilight. Sebbene si tratti di un film adolescenziale, mi affascina proprio per le ambientazioni: boschi infiniti, montagne avvolte dalle nuvole e quella connessione con la natura che mi ha influenzato fin da bambino.

Tuttavia, molti mi hanno chiesto: “Ma non hai paura del maltempo? E se ti colpisce un fulmine?” È vero, affrontare un’escursione con il maltempo non è fattibile per tutti e richiede una preparazione adeguata. Per me, queste condizioni rappresentano una delle esperienze più mistiche e rilassanti. Oggi voglio condividere con voi alcune indicazioni su come valutare il meteo e capire se sia sicuro o meno intraprendere un’escursione con la nebbia e la pioggia.

Il primo punto, essenziale, è conoscere alla perfezione il percorso. Affrontare un sentiero sotto la pioggia o con visibilità ridotta in una zona sconosciuta è rischioso. Potreste perdervi, incappare in sentieri dissestati o, nel peggiore dei casi, trovarvi in una zona senza segnale telefonico. Inoltre, il freddo può compromettere i dispositivi elettronici: ad esempio, le basse temperature fanno scaricare più velocemente le batterie di smartphone e GPS.

In secondo luogo, è necessario capire il cielo: non tutto il maltempo è uguale. Non tutto il cielo grigio è sinonimo di pericolo. Esistono due principali tipi di nuvole da riconoscere:

Le nubi stratiformi: sono basse e uniformi e sono tipiche dei giorni di pioggia leggera o neve. Non generano moti ascendenti sufficienti a creare fulmini, quindi sono relativamente sicure.
Nubi cumuliformi: sono quelle a sviluppo verticale che spesso accompagnano temporali, tuoni e lampi. Se vedete queste formazioni, è meglio rimandare l’escursione.
Un altro fattore determinante è la temperatura: quando scende sotto lo zero, il rischio di fulmini diminuisce, poiché le condizioni non favoriscono la formazione di scariche elettriche.

Sebbene l’hiking con il maltempo non sia una pratica consigliata, con la giusta preparazione può diventare una delle esperienze più gratificanti per chi ama la natura. Essendo un escursionista prevalentemente solitario, ho imparato che in queste situazioni si incontrano poche persone, e questo amplifica la connessione con l’ambiente circostante.

Le nostre attività sensoriali vengono messe alla prova: il suono della pioggia che cade sugli alberi e sulle foglie diventa una colonna sonora avvolgente; l’odore della terra e della corteccia bagnata infonde tranquillità e una sensazione di libertà primordiale. È come risvegliare un legame ancestrale con la natura, scritto nel nostro sangue, che ci ricorda di un tempo in cui vivevamo nella natura, sopravvivendo con l’essenziale.

La visibilità limitata, invece di essere un ostacolo, ci spinge a concentrarci sui dettagli: i piccoli movimenti delle foglie, i riflessi dell’acqua sui sentieri, le ruvidità delle cortecce. Senza la distrazione di panorami aperti, ogni passo diventa un viaggio, un’esperienza da vivere momento per momento. Non si cammina per raggiungere una meta – spesso nascosta dalla foschia – ma per apprezzare il cammino stesso.

Questa esperienza è per me una potente metafora della vita: trovare la propria strada nel presente, anche quando la nebbia dei problemi quotidiani sembra avvolgerci. Ogni passo, ogni respiro conta, ed è lì che risiede la bellezza. Racconto la mia esperienza per renderla accessibile a chiunque voglia scoprire una nuova prospettiva sull’escursionismo e, forse, sulla vita stessa.


Torna alle notizie in home