Cronaca

Delitto di Garlasco, la madre di Andrea Sempio sceglie il silenzio

di Rita Cavallaro -


Un nuovo colpo di scena nell’inchiesta sul delitto di Garlasco: Daniela Ferrari, la madre del nuovo indagato Andrea Sempio, ieri mattina ha deciso di non rispondere alle domande dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, che l’avevano convocata nella caserma di via Moscova per alcuni chiarimenti in merito alla nuova indagine che mette al centro il figlio, accusato di concorso nell’omicidio di Chiara Poggi, la ragazza uccisa a 26 anni nella villetta di via Pascoli e per il cui assassinio è in carcere con una condanna a 16 anni l’allora fidanzato Alberto Stasi. Già nelle ore precedenti alla convocazione la difesa di Sempio aveva fatto sapere che la Ferrari avrebbe scelto il silenzio, così com’è suo diritto in quanto prossimo congiunto dell’indagato.

E ieri mattina, accompagnata dall’avvocato Angela Taccia che difende Sempio insieme al collega Massimo Lovati, ha comunicato la sua decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere ai carabinieri, che comunque avevano pronte una serie di domande da porre alla teste, che insieme al marito Giuseppe è la custodia dell'”alibi” del figlio, visto che sono solo il padre e la madre a piazzare l’allora 19enne nella casa di famiglia all’ora del delitto, senza contare che sempre loro avrebbero trovato in macchina lo scontrino del parcheggio di Vigevano preso da Sempio e considerato l’alibi nella prima fase dell’indagine sull’omicidio di Chiara, quando il medico legale aveva fissato l’orario della morte tra le 10.30 e le 12, ora poi modificata tra le 9.12 e le 9.35 e fatta combaciare con il “buco” nella ricostruzione della mattinata di Stasi. I genitori di Sempio, così come lo stesso indagato, ripetono da settimane che il figlio è estraneo a qualsiasi responsabilità nel delitto. E per scagionarlo a reti unificate hanno fornito con incredibile precisione i dettagli di quella mattina e gli orari degli spostamenti.

La mamma, che in passato aveva indicato circa le 10 come ora in cui era rientrata a casa dopo alcune commissioni a Garlasco, nell’intervista a Quarto Grado è stata così precisa da sottolineare come avesse dato le chiavi dell’auto al figlio alle dieci meno cinque. Orari inediti sui quali i carabinieri avrebbero voluto dei chiarimenti, così come le circostanze dello scontrino e perfino quelle dichiarazioni a Le Iene, raccolte con telecamera nascosta, in cui la Ferrari, parlando di come suo figlio fosse così informato sull’inchiesta lampo del 2017, finita con l’archiviazione, ha detto che l’avvocato dei Poggi, Gian Luigi Tizzoni, potrebbe aver passato gli atti della prima indagine all’avvocato Lovati. “Non so se glieli ha dati a pagamento o gratis”, ha esclamato la Ferrari. Anche in merito a queste circostanze, sulle quali ci sono accertamenti investigativi, avrebbero voluto chiedere chiarimenti i carabinieri, Ma la mamma di Sempio, dopo aver replicato alla prima domanda di carattere generico con la formula “mi avvalgo della facoltà di non rispondere”, appena sentito il secondo quesito, molto specifico e sul quale c’è massimo riserbo, posto dagli inquirenti ha accusato un malore. Il verbale dunque è stato interrotto e la donna è stata scortata fuori dalla caserma, dove ad attenderla c’era la stampa. A fare da scudo l’avvocato Taccia: “Non mi è piaciuto il vostro comportamento, non vi meritate niente. Ci sono modi e modi, vi avevo avvertiti. Se mi arriva un altro microfono in testa vi querelo, non ci meritiamo questo comportamento”.


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