Woke, migranti e green: la raffica di decreti firmati da Trump
Non ci sono i tanto temuti dazi all’interno della lista dei primi decreti esecutivi firmati dal presidente Donald Trump. Ma, in compenso, c’è tutto il resto: lotta totale al woke e all’immigrazione clandestina, fine dei programmi green, una tregua a Tik Tok e la grazia alle persone coinvolte nei tumulti di Capitol Hill. Inoltre gli Stati Uniti ufficializzeranno il ritiro dall’accordo di Parigi sul clima e faranno un passo indietro rispetto all’Oms accusata di “cattiva gestione della pandemia Covid e di altre emergenze sanitarie”.
Sul fronte immigrazione, Trump ha scelto di proclamare lo stato di emergenza nazionale al confine meridionale tra gli Stati Uniti e il Messico. Saranno schierati uomini delle forze armate e più risorse dal Pentagono per frenare gli ingressi illegali nel Paese. Contestualmente il nuovo presidente ha firmato un’ordinanza atta a ridefinire la cittadinanza per nascita, ossia il processo attraverso il quale a tutte le persone nate negli Stati Uniti viene automaticamente concessa la cittadinanza americana. L’ordinanza, che si applica ai bambini nati dopo 30 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, si applica in circostanze in cui i genitori sono presenti illegalmente negli Stati Uniti e in situazioni in cui la madre si trova temporaneamente negli Stati Uniti, ad esempio con un visto, e il padre non è cittadino.
Trump ha poi avviato un’azione energica mirata a “difendere le donne dall’ideologia di genere e ripristinare la verità biologica al governo federale”. In pratica, ha dichiarato una guerra totale e senza sconti all’ideologia woke. Per farlo, il presidente avvierà un ordine destinato al governo federale di ripristinare la libertà di parola e impedire la censura governativa della libertà di parola. A proposito di libertà di parola (e di impresa) il presidente ha deciso di concedere una proroga a Tik Tok. La società avrà altri 75 giorni per conformarsi alla legge che richiede all’azienda cinese di trovare un nuovo proprietario per evitare il divieto della piattaforma. Infine, Trump ha confermato l’idea – accarezzata e sostenuta fortemente da Elon Musk – di istituire un apposito organo consultivo e non dipartimento governativo finalizzato a verificare l’efficienza dell’azione del governo stesso. Si chiamerà Doge. Insomma, la prima raffica di decreti esecutivi firmati Trump è arrivata. E non c’è alcuna sorpresa se non verificare che ha fatto ciò che da mesi, se non anni, va dicendo. L’unica assenza riguarda i dazi. E non era così scontato.
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