Debito, libertà e sovranità: il convegno a Roma sulla sfida più grande
Debito e libertà: ovvero se perseguire la sovranità, in ogni campo, senza preoccuparsi dell’indipendenza economica può rappresentare un corto circuito pericoloso. Per questo, mercoledì prossimo, 15 gennaio, si terrà una interessantissima tavola rotonda sul tema forse più scottante del dibattito politico degli ultimi decenni: “L’Italia tra il debito e la libertà”. All’incontro, che si terrà a partire dalle 18 presso la Fondazione Museo Venanzo-Crocetti in via Cassia 492 a Roma, interverranno il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, il responsabile del Dipartimento programma di Fratelli d’Italia deputato Francesco Filini, l’avvocato Villy De Luca, responsabile del trading per l’Europa e il Medio Oriente per un importante fondo di investimento, e il dottor Renato Loiero, consigliere per le Politiche di bilancio del presidente del Consiglio. A introdurre e moderare i lavori del convegno, nonché la successiva sessione di domande e risposte aperta agli interventi dal pubblico ci sarà il professor Vittorio De Pedys, presidente dell’associazione M.Arte nonché docente di finanza presso Escp Europe. Concluderà i lavori il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla programmazione economica e alla pianificazione degli investimenti pubblici, Alessandro Morelli.
Il nodo gordiano che la tavola rotonda si impone di sciogliere è di quelli decisivi. E attualissimi. Viviamo, difatti, un’era piena di crisi. Dall’automotive fino alla produzione, passando per le incertezze di uno scenario globale a dir poco tumultuoso, caratterizzato da conflitti regionali che diventano fatti globali e dalla tensione più che palpabile tra i grandi player della geopolitica globale. C’è poi l’altra crisi, che ormai accompagna l’Italia da tempo: quella del debito pubblico. Debito, certo. Ma anche libertà. Si parla, sempre di più, di sovranità. Non è più una parolaccia da talk show in prima serata. Perché il mito del villaggio globale s’è dimostrato, per l’appunto, un mito e le crisi, dall’energia fino all’agricoltura, hanno riportato in auge la necessità di “far da sé” almeno nei campi più stringenti e strategici per le economie nazionali. A cominciare, proprio, da energia e settore primario.
Un argomento che fa da architrave ai problemi di questi anni e che porta con sé una serie di interrogativi importanti che s’impone a chi si appresta ad affrontare il tema, spinosissimo, del debito e della libertà. Uno su tutti: si può continuare a garantire un welfare pubblico anche in tempi di ristrettezze, anche se l’Europa (e non solo Bruxelles) ci costringe a prendere coscienza delle dimensioni di un deficit colossale? Insomma, il modello di Stato sociale è ancora perseguibile oppure stiamo celebrando la veglia al capezzale del grande morente dei primi decenni del Terzo Millennio? L’appuntamento, per tratteggiare le possibili risposte alla domanda delle cento pistole per la politica attuale e contemporanea, è a Roma.
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