Politica

Spese pazze in Campania? De Luca: “Basta grappini”, Calderoli: “La matematica non è un’opinione”

di Giovanni Vasso -

Il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli (s) ed il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (d) nel corso della conferenza stampa sulle autonomie regionali nella sede della Regione Campania a Napoli, 9 Dicembre 2022. ANSA/CESARE ABBATE


Non è estate senza polemica: Vincenzo De Luca azzanna il centrodestra e sui numeri delle spese della Regione Campania accusa: “Numeri campati in aria” ma Calderoli gli risponde a tono: “Cifre reali, leggerli fa male ai cittadini del Sud e del Nord”.

La questione si innesta sul sistema Siope, che certifica le spese degli enti locali e pubblica cifre e numeri degli esborsi. Ecco, per quanto riguarda la Regione Campania, Siope riferisce che le spese per interpreti e traduttori sono pari a poco più di 715mila euro (la Lombardia ne spende 30mila suppergiù). E poi ci stanno 15 milioni destinati all’indennità degli organi politici, quattro milioni spesi in buoni pasto, sette per lavanderia. Insomma, cifre e dati che fanno riflettere, indignare e, soprattutto, che scatenano la polemica. De Luca non ci sta e ha affidato a Facebook la sua reazione: “Mi riferiscono di articoli di stampa, di affermazioni di politici che, in relazione alla Campania, propongono dati e statistiche su questioni di bilancio o di personale, del tutto campate in aria”. Per ‘o governatore si tratta solo di “piccola demagogia, piccoli politicanti e grandi somari”. Ma i veleni non finiscono qui: “Nel ribadire che la Campania si presenta come un modello di trasparenza e di rigore spartano – tuona Leonida De Luca -, che è pronta alla sfida dell’efficienza e al confronto dei dati con qualunque livello istituzionale, mi limito – a 40 gradi all’ombra – a una sola considerazione conclusiva e preventiva, rivolta soprattutto a interlocutori del Nord: per favore, a Ferragosto niente grappini”.

Le parole di Vincenzo De Luca hanno però fatto saltare i nervi al ministro per gli affari regionali e l’autonomia (eccolo, il vero busillis della questione), Roberto Calderoli. Che in una nota ufficiale tuona: “A chi accusa il Nord di proporre dati campati in aria e quindi citare numeri falsi, faccio notare che questi dati sono rilevazioni del Siope, ovvero il Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici della Ragioneria Generale dello Stato che rileva telematicamente incassi e pagamenti delle amministrazioni pubbliche. In buona sostanza: chi contesta questi numeri, contesta la Ragioneria Generale dello Stato”. Insomma, poche chiacchiere: la Campania spende e spande col “bollino” dei ragionieri centrali: “I numeri di cui abbiamo parlato, e da cui la Campania esce con le ossa rotte, sono quindi dati ufficiali che evidentemente qualcuno non ha mai letto. Con o senza grappini”. Calderoli ha concluso: “La matematica non è un’opinione e i numeri son numeri: leggerli può far male anche al Nord ma, in questo caso, fa male soprattutto ai cittadini del Sud, che finalmente potranno comprendere come siano andate le cose fino ad oggi”.


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