La guerra dei dazi Usa-Ue farà aumentare l’inflazione
La guerra dei dazi tra Usa e Ue ci potrebbe costare mezzo punto percentuale di inflazione in più: parla Christine Lagarde. La governatrice della Banca centrale europea riferisce i suoi timori sulle conseguenze che lo scontro commerciale tra Washington e Bruxelles potrebbe comportare alla già esausta economia europea. Lo scenario che Lagarde traccia al Parlamento europeo è abbastanza futuribile e parte da una promesse: gli Usa impongono dazi del 25% e l’Ue risponde in pari misura. A quel punto, per Lagarde, “le prospettive di inflazione diventerebbero significativamente più incerte. Nel breve termine, le misure di ritorsione dell’Ue e un indebolimento del tasso di cambio dell’euro – dovuto a una minore domanda statunitense di prodotti europei – potrebbero aumentare l’inflazione di circa mezzo punto percentuale”. Un effetto che, però, non sarebbe duraturo dal momento che “poiché la minore attività economica ridurrebbe le pressioni inflazionistiche” nel medio periodo l’aumento dei prezzi si correggerebbe. Ma a causa della minore produzione. Insomma, una carezza nel pugno della “botta” (l’ennesima) alla produttività europea. “Voglio sottolineare ancora una volta che queste stime sono soggette a un’incertezza molto elevata, dato che l’impatto degli aumenti tariffari potrebbe essere non lineare, ad esempio a causa di una significativa riconfigurazione delle catene di approvvigionamento globali”, ha continuato Lagarde. Che, intanto, ha riferito i numeri della disinflazione in Ue: secondo le stime della Bce l’inflazione complessiva è scesa dal 2,5% di gennaio al 2,3% di febbraio, e le proiezioni indicano che nel 2025 il dato dovrebbe rimanere mediamente a quel livello, per poi scendere all’1,9% nel 2026 e stabilizzarsi al 2,0% nel 2027. Missione che sarebbe compiuta, sull’inflazione ma i dazi potrebbero sconvolgere tutto.
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