Economia

Trump ridimensiona i dazi al Canada: tornano al 25%, ecco perché

di Giovanni Vasso -


Il Canada tira un sospiro di sollievo: i dazi su alluminio e acciaio ci saranno ma Trump non li porterà più al 50%. Il portavoce della Casa Bianca, Kush Delai, ha affermato che la situazione su cui il presidente Usa è intervenuto con un discusso post su Truth, è rientrata: “Dopo che il presidente Trump ha minacciato di usare i suoi poteri esecutivi per vendicarsi con una colossale tariffa del 50 percento contro il Canada, il premier dell’Ontario Doug Ford ha parlato con il segretario Lutnick per comunicare che sta facendo marcia indietro sull’implementazione di una tassa del 25 percento sulle esportazioni di elettricità negli Stati Uniti”. Sciolto il busillis, Delai ha poi svelato: “Il presidente Trump ha ancora una volta usato la leva dell’economia americana, che è la migliore e la più grande al mondo, per ottenere una vittoria per il popolo americano”. Vincere ma non stravincere, un vecchio principio di ogni arte della guerra che l’uomo abbia mai inteso codificare: “In conformità con i suoi precedenti ordini esecutivi, una tariffa del 25 percento su acciaio e alluminio senza eccezioni o esenzioni entrerà in vigore per il Canada e tutti gli altri nostri partner commerciali a mezzanotte del 12 marzo”.

La mossa di Trump aveva fatto inalberare Mark Carney, nuovo primo ministro canadese che, su X, aveva tuonato: “Sono un attacco ai lavoratori, alle famiglie e alle aziende canadesi. Il mio governo assicurerà che la nostra risposta abbia il massimo impatto negli Stati Uniti e il minimo impatto qui in Canada, sostenendo al contempo i lavoratori colpiti. Il mio governo manterrà i dazi finché gli americani non ci mostreranno rispetto e non prenderanno impegni credibili e affidabili per un commercio libero ed equo”. Insomma, la battaglia dei dazi tra Usa e Canada continua. Ma la tensione sembra, per il momento, rientrata.


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